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Matrimonio tra spazio e sonorità

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Rainaldiinfatti fu iscritto al contempo all'Accademia di San Luca come architetto e alla Congregazione dei musici di S. Cecilia come musicista. Il suo lascito musicale consta di una ventina di cantate e tre bei duetti, (due dei quali sullo stesso testo musicato da Giacomo Carissimi, forse suo maestro), due drammatiche Lamentazioni per la Settimana Santa e una cantata devozionale. Musica di qualità che nell'ultimo decennio ho personalmente raccolto non solo dall'Italia, ma anche dal resto del mondo (un manoscritto era finito addirittura in Illinois!) e registrato discograficamente col mio Romabarocca Ensemble per restituire alla conoscenza questo sfortunato gigante della architettura, che ebbe a vedersela con Borromini, Bernini e Pietro da Cortona. Tutte di livello le sue pagine musicali, che rivelano una struttura molto diversificata ed una attenzione particolare alla parola. Oggi pochi si ricordano di lui. Neppure il Comune di Roma, di cui era suonatore onorario delle campane per le celebrazioni del Natale della città. È sperabile che questo quarto centenario e la rivalutazione critica della sua figura, auspicata da Portoghesi, passino anche per questo esclusivo e raffinato repertorio.

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