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William e Kate, la nuova favola

Il principe William con la promessa sposa Kate

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«Quando alla fine del 1949 alcuni giornali pubblicarono che la Iotti aveva avuto un figlio da Togliatti, si concluse che essa non avrebbe potuto finire diversamente. La politica aveva rovinato una ragazza che per temperamento, carattere ed educazione era destinata ad un altro avvenire. L'unica a non scandalizzarsi fu Vilma Ferraboschi, l'amica, che non aveva mai creduto al ritratto ufficiale e dolciastro di Nilde, ragazza pratica e di buon senso, fredda e priva di ambizione. L'ambiente, ristretto, le condizioni familiari e il fisico poco felice le avevano dato quella veste ma dentro, Nilde, come tutte le ragazze piccolo-borghesi, aveva un mondo di fantasie, di speranze, di ambizioni». È il 1958 quando su L'Europeo, il settimanale fondato anni prima da Arrigo Benedetti, compare un articolo del giornalista Manlio Cancogni, dal titolo «La fidanzata di Reggio Emilia», dedicato alla coppia Togliatti-Iotti. Le storie d'amore per far sognare e spettegolare gli italiani erano già state sdoganate, per la verità, alcuni anni prima quando, sempre su L'Europeo, Tommaso Besozzi ricostruì la perquisizione notturna a Villa Coppi, casa del campione di ciclismo Fausto Coppi denigrato, all'epoca, assieme alla sua amata, Giulia Occhini in Locatelli, come il concubino. L'accusa è di adulterio. Oggi, nel 2011, le cronache rosa letterarie di quell'Italia anni Cinquanta sembrano lontane, eppure la voglia di sognare delle persone, sulle ali dell'amore, della fama di personaggi importanti, di re, di industriali e di grandi attori che si innamorano, magari della Cenerentola di turno, è ancora più grande. Sarà l'avvento della televisione e dell'i-Pad, l'abitudine a vedere immagini in movimento, ma in questo aprile tepido, alla vigilia del matrimonio dell'anno, tra William (figlio di Carlo d'Inghilterra e Lady D) e la sua Kate, la favola rosa, la soap aristocratica torna a dominare l'immaginario della gente. A guardare indietro, nell'attesa dell'evento nuziale inglese, sono due i matrimoni che hanno condizionato l'harem onirico del secolo scorso. Il primo è una fiaba che si annida in un piccolo Stato, tanti anni fa, dove il Principe di Monaco Ranieri convola a nozze con la bellissima attrice Grace Kelly. C'è tutto per sognare ad occhi aperti: la ricchezza, il passato, i costumi, Hollywood, una grande attrice dalla bellezza irraccontabile, scrisse Giorgio Bocca nel 1956, anno dello sposalizio: «Grace Kelly sposando Ranieri di Monaco guadagnò in un colpo 24 titoli nobiliari. Ma tutti i feudi relativi non riuscivano a fruttare neppure quello che Grace guadagnava con un solo film». Siamo ancora alla metà degli anni Cinquanta e l'occhio delle telecamere non è ancora scaltro abbastanza. Per questo il matrimonio di Grace e Ranieri più che una soap è ancora un fotoromanzo da rotocalco, segnato da fotografie più che da film ma comunque un film, seppur ad immagini fisse. Per trovare un'altra coppia che incarni le molteplicità ed i desideri dell'immaginario popolare bisognerà saltare da Montecarlo a Londra, andando avanti nel tempo di quasi 30 anni. Siamo nel 1981, il 29 luglio, quando nella Cattedrale di St. Paul, a Londra, si celebra il matrimonio tra Carlo d'Inghilterra e Lady D. Il matrimonio viene trasmesso in mondovisione, Diana veste un abito con un velo lungo ben sette metri. Alla cerimonia nella cattedrale partecipano 2 mila e 500 invitati. Il viaggio di nozze di Carlo e Diana è una crociera a bordo del panfilo reale Britannia, il più antico della Marina inglese. Carlo e Diana, nella loro travagliata e sfortunata storia d'amore, avranno due figli: William, erede diretto al trono, ed Harry. Bene, William è proprio lo stesso William che il 29 Aprile (il 29 era anche il numero scelto da Carlo e Diana anche se il mese era diverso) convolerà a nozze con Kate. Un evento, pieno di suggestioni e di rimandi ma soprattutto di telecamere che lo daranno in mondovisione. Pare che la Bbc stia sfruttando al meglio le possibilità economiche offerte dalle nozze del futuro erede al trono britannico tanto da prevedere, dirette a parte, vari documentari dedicati alla coppia reale, tra cui William and Kate - A Royal Engagement già acquistato da 32 Paesi. Sul sito internet del network inglese, poi, c'è una pagina dedicata all'evento, minuto per minuto e dettaglio dopo dettaglio. Sul giorno prima della nozze si legge: «Kate Middleton and her immediate family will spend the night before the wedding at the five-star Goring Hotel in Belgravia, central London». La gente, inglesi e non, sbircia e sogna aspettando che i due varchino il 29 aprile l'ingresso dell'abbazia di Westminster dove si celebrerà il loro matrimonio. In queste ore i racconti si fanno vorticosi, e la soap reale si fa sempre più opera. Il blog americano Huffington Post - per esempio - ha rivelato il nome della designer alla quale sarebbe stata affidato «il modello del vestito per il matrimonio del secolo». S i tratterebbe di Sophie Cranston, già popolare fra le dive di Hollywood. La madre della sposa, invece, avrebbe scaricato la couturier che aveva scelto per il gran giorno perché quella si sarebbe rifiutata di mandarle il modello non ancora completato. La signora Middleton avrebbe commentato: «Volevo solo mostrarlo alle amiche». Il copione è sempre lo stesso: nelle soap ci deve essere un principe, una Cenerentola, la fata, una strega, le pettegole, il re buono e il nobile malvagio. E poco importa se cambia la Cenerentola, se sia una giovane di Reggio Emilia o una donna innamorata di un campione, un'attrice già ricca e famosa o una Lady D, bella e semplice, oppure una Kate. Cenerentola deve comunque collegarsi con la sorte. La favola prevede mobilità e conquista, il lieto fine - quello invece - lo racconterà e lo deciderà la vita. Sognare, in fondo, è gratis, soprattutto davanti alla televisione. Diceva Marylin Monroe, rievocando la sua giovinezza di povertà: «Quando facevo l'operaia ogni sabato sera andavo al cinema, era l'unico momento della settimana in cui potevo distrarmi e ridere di me stessa».

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