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Potere, odio e sesso, i legami di tre amici

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masolo ipocrisia, egoismo, diffidenza e presunzione. Questi sono i magici ingredienti che caratterizzano la nostra società secondo l'agghiacciante inventiva - basata sopratutto sulle cronache giudiziarie italiane di questi ultimi anni - di Andrea Camilleri, che ci presenta il suo ultimo libro: «L'intermittenza» (Mondadori, pag. 171). Un romanzo scorrevole e di facile lettura, anche se stilisticamente povero, che si struttura principalmente sui dialoghi tra i personaggi. Vi sono i tre protagonisti: Mauro, Marisa e Guido. I primi due sono sposati da ben 5 anni, ma negli ultimi tempi Marisa tradisce Mauro con Guido. Quest'ultimo lavora nella stessa azienda di Mauro. Marisa viene descritta come una donna superficiale, che cambia il partner come una bambina cambierebbe il proprio giocattolo, è una donna molto insicura, assai fragile che porta diverse ferite nel cuore che la portano a cercare un uomo che la protegga, ma invece incontrerà, inizialmente, uomini brutali che addirittura la picchiano. Mauro tratta la sua donna come se fosse un cagnolino ai suoi comandi e non si interessa di lei neanche quando gli confesserà che ha un'altra relazione. Una completa mancanza di ascolto e di comprensione: lui è interessato sopratutto a comprare un'azienda che sta fallendo, mandando in rovina la vita di molta gente. Guido, che lavora ogni giorno con Mauro, non ha alcun senso di colpa per la storia messa in piedi con sua moglie, forse perché per lui è solo un'avventura di poco conto, ed anche lui tratta Marisa come un essere che non ha alcuna dignità. I protagonisti hanno una particolarità in comune, ovvero i pensieri che esprimono nei dialoghi non sempre corrispondono a ciò che pensano per davvero, infatti l'ipocrisia regna sovrana nei discorsi. Mauro e Guido, svolgono un lavoro importante ed impegnativo, non si possono fidare di nessuno, neanche della famiglia e la loro unica valvola di sfogo è il sesso, un sesso menefreghista privo di qualunque sentimento profondo. Se Camilleri voleva fornirci un paio di occhiali per farci comprendere meglio la realtà in cui viviamo, possiamo dire che ci è riuscito alla grande. Ma è davvero così insulsa e spregevole la nostra società? Ebbene, a suo dire, si. Una dimensione deprimente che non mostra alcun futuro, se non si decide di cambiare... se noi non decidiamo di migliorare, nel nostro piccolo, la realtà in cui viviamo.

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