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Agnone, tutti pazzi per le confraternite

Le Confraternite di Abruzzo e Molise ad Agnone

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Sono oltre mille, arrivati da ogni parte di Abruzzo e Molise. Vestono il saio, la loro divisa. Ma non si tratta di una manifestazione folkloristica, né di un incontro di frati. Benvenuti ad Agnone, l'Atene del Sannio, nel cuore del Molise. Qui si sono date appuntamento le Confraternite di Abruzzo e Molise, per trascorrere una giornata di cammino insieme. Un programma di manifestazioni fitto, stretto in una giornata di incontri culturali e religiosi. Perché le confraternite sono tutto questo: cultura, carità, pietà popolare, religione. Le confraternite rappresentano la più antica forma di associazione laicale. Sono diffuse in tutta Europa. Ma in Italia i numeri sono impressionanti. Sono circa 2700 quelle iscritte alla Confederazione delle Confraternite. Ma la stessa Confederazione calcola che in tutta Italia siano in attività almeno 5000 confraternite. Senza contare le confraternite sopite, che si cerca di mantenere in vita. Magari nominando un commissario, auspicando che presto siano rilanciate. Spiega Francesco Antonetti, presidente della Confederazione: «C'è forte rivitalizzazione sul territorio nazionale di tutte le confraternite. Abbiamo una nostra rivista, Tradere. Diamo molta attenzione alle opere di carità, come da tradizione, ma anche ai beni culturali». In fondo, un pezzo di storia del nostro Paese è stato fatto dall'operato delle confraternite, che hanno costruito ospedali, prestato soccorso ai poveri, creato case di accoglienza. E rivalutare i beni culturali è un modo per dare loro visibilità. Per un giorno, Agnone è il centro di Abruzzo e Molise. Come nei tempi antichi, quando veniva chiamata l'Atene del Sannio per l'impulso culturale che aveva dato alla zona. Un impulso che viene proprio dalla presenza della Chiesa: il paese conta appena 5 mila abitanti, ma ha 19 chiese e tre conventi. E dove c'erano i religiosi, c'era la diffusione della cultura. Agnone, dall'anno 1000, ospita la fonderia pontificia di campane Marinelli. Per Marinelli, il tempo non si è fermato: le campane vengono ancora fuse con il metodo tradizionale, senza l'ausilio di tecnologie, e richiedono tempi di lavorazione di quattro mesi. Una delle opere dei Marinelli è nei giardini vaticani, ed è la cosiddetta campana del Giubileo, alta 2 metri, del peso di oltre 200 quintali. Ma la cultura è rappresentata dalla mostra del libro antico (volumi di XII e XIII secolo) ospitata nella biblioteca di uno degli ex conventi. Potrebbe esserci paese più adatto per ospitare un raduno interregionale delle Confraternite? Il culmine della giornata è la Messa, officiata dal vescovo di Trivento, monsignor Scotti. Intorno alle 18, i membri delle confraternite escono dalla Chiesa di San Marco evangelista e si riversano in processione della cittadina di Agnone. Tutti hanno i loro stendardi, ognuno porta la divisa della confraternita. Consiste in un saio, delle fogge più diverse. «Il fatto di avere un vestito tutto uguale - spiega monsignor Brambilla, assistente ecclesiastico delle confraternite - era segno di eguaglianza. Al tempo in cui sono nate, la divisione in classi sociali era evidente, c'erano i nobili, gli ecclesiastici, i poveri. Ma all'interno delle confraternite erano tutti uguali. Anche il Papa Pio IX era iscritto a una decina di confraternite a Roma, e, quando partecipava alla vita della confraternita, andava con il suo saio a prestare servizio, e con il cappuccio calato sugli occhi: nessuno poteva riconoscerlo». Riconosciute dalla Cei, le confraternite sono composte da soli uomini (in alcune comincia ad esserci un'apertura alle donne), si autogovernano e hanno un'attenzione particolare al culto e alla pietà popolare, si dedicano ai bisognosi secondo varie necessità. «Hanno realizzato cose incredibili sul piano sociale», dice monsignor Brambilla. Che poi aggiunge: «L'operato delle confraternite incide a seconda della tradizione di presenza sul territorio. A Nord, le confraternite sono presenti soprattutto in Liguria, ma nell'Italia del Sud c'è una presenza molto ricca. Le confraternite sono molto presenti nelle mense, si impegnano nell'accoglienza agli immigrati, nel sostegno ai poveri». Un'occasione per toccare con mano la presenza delle confraternite in Italia sarà il cammino nazionale del 13 e 14 novembre, a Roma. Il 13, convegno, il 14 messa in piazza San Pietro officiata dal cardinal Bertone e poi saluto del Papa dall'Angelus. Benedetto XVI aveva ricevuto in udienza le confraternite il 10 novembre 2007: allora erano 50 mila, e contano di essere una quantità ancora maggiore a San Pietro. Ogni confraternita ha una sua storia, e una sua particolare vocazione. «Per esercitare - spiega Antonetti - serviva il permesso del vescovo, ma poi ognuno prendeva il proprio specifico campo di azione. Ci si riuniva per affinità di culto, di devozione a un santo, ma anche per la comune appartenenza geografica o per la comune appartenenza ad una categoria di lavoratori. Così c'era, ad esempio, la confraternita dei Fiorentini, ma anche quella di San Felicio dei Ferrari, formata da arentieri». Il risultato è un tessuto sociale che si è diffuso in tutta Europa, anche se non c'è un censimento vero e proprio e si parla soprattutto di stime: ci sono confraternite in Francia (un centinaio), in Svizzera (una cinquantina), ma anche in Polonia e in Germania. Sono moltissime in Spagna, e vengono allo scoperto soprattutto durante le celebrazioni della Settimana Santa, e dalla Spagna si sono diffuse fino in Sudamerica, in Argentina e Brasile. Il cammino di Agnone racconta così uno spaccato di una realtà della Chiesa viva e nascosta. Un carisma da coltivare, spiega monsignor Brambilla, che nel suo indirizzo ha spiegato che «bisogna vivere al meglio possibile questa vocazione, per tramandare ai giovani il dono del servizio nel culto e della pietà popolare».

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