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Fabi, dopo il dolore l'abbraccio dei fan

Il cantautore romano Niccolò Fabi

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«L'esperienza più inaccettabile, orrida, ingiusta e innaturale che un essere umano può vivere». Così il cantante Niccolò Fabi descrive su Facebook «il dolore devastante» per la scomparsa della figlia di due anni Olivia, morta per una meningite fulminante al Bambin Gesù di Roma. Su Facebook il cantante - che già venerdì scorso aveva dato l'annuncio di aver annullato i concerti del suo tour - informa i suoi fan e amici della morte della piccola: «Vi sto per scrivere quello che non avrei mai voluto scrivere. Questa notte una sepsi meningococcica fulminante ha portato via nostra figlia Olivia, Lulubella per chi l'ha conosciuta e amata. Il dolore devastante che mi attanaglia la gola è la conseguenza dell'esperienza più inaccettabile, orrida, ingiusta e innaturale che un essere umano può vivere. Inutile dirvi - continua il cantante - che fino a quando non avrò trovato un modo per trasformare questo dolore e dare un senso costruttivo a questo incubo, il palcoscenico sarà l'ultimo posto in cui desidererò stare...So - conclude il cantante - di poter contare sulla vostra sensibilità e sull'amore che mai come adesso è l'unico strumento che merita di essere suonato. Un abbraccio che contiene tutto...». E sono tanti i messaggi di solidarietà che i fan hanno pubblicato per far sentire la loro vicinanza al musicista.   Niccolò Fabi ha iniziato a lavorare come assistente al palco, nel tour del 1986 di Alberto Fortis. Ha frequentato l'ambiente musicale grazie al padre, Claudio Fabi, produttore discografico degli anni Settanta. È stato batterista nei «Fall out» cover band che proponeva pezzi dei Police. Grazie alle esibizioni nei vari locali romani, ha modo di conoscere Daniele Silvestri, Max Gazzè, Federico Zampaglione e Riccardo Sinigallia; è grazie a quest'ultimo, che ha portato dei demo a varie case discografiche, che Niccolò ottiene un contratto con la Virgin. Il successo del suo primo singolo «Dica» (1996) gli apre la strada del Festival di Sanremo del 1997 dove vince il Premio della Critica nella Categoria Nuove Proposte con «Capelli». Poco dopo esce il suo primo album «Il giardiniere».   L'anno dopo è di nuovo al Festival con «Lasciarsi un giorno a Roma» seguito dall'album «Niccolò Fabi». Ha vinto il Disco per l'estate con l'amico Max Gazzè con «Vento d'estate». Oltre a «Lasciarsi un giorno a Roma» e «Vento d'estate» il cd è impreziosito da «Il male minore», cover in italiano di «Barely breathing» di Duncan Sheik e dalla collaborazione con Frankie HI-NRG MC su «Immobile». Sempre forte è stato il suo impegno sociale e civile. Fabi non si è mai tirato indietro di fronte alle iniziative organizzate per aiutare chi è in difficoltà. Il 21 aprile ha partecipato insieme ad altri 55 artisti italiani alla registrazione del brano «Domani 21/04/09», scritta da Mauro Pagani in favore della ricostruzione e del restauro del conservatorio Alfredo Casella e della sede del Teatro Stabile d'Abruzzo de L'Aquila. Il suo sesto album, «Solo un uomo», lo ha pubblicato a maggio dell'anno scorso, anticipato dal singolo omonimo.  

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