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Come finisce il giallo? Sceglie il pubblico

I protagonisti di

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Un giallo «interattivo». Significa che dalla platea si diventa parte integrante ed essenziale della messa in scena, si piega la vicenda a proprio piacimento. Come quando gli attori recitavano a soggetto. Succede per «A cena con delitto», il giallo scritto e diretto da Raffaele Castria di scena al teatro Ghione da stasera e fino al 25 aprile. Dopo il successo di «Cluedos», (due settimane di tutto esaurito al Teatro Ghione la passata stagione) l'autore ha deciso di fare un esperimento simile ma con un testo completamente nuovo e con una modalità per certi versi ancora più coinvolgente. E così se in «Cluedos» si richiedeva al pubblico di indagare su un mistero, in «A cena col delitto» gli spettatori interverranno sulla drammaturgia, proponendo essi stessi una soluzione dell'intrigo. Ogni sera dunque ci sarà un colpevole ed un epilogo diverso grazie alla scelta del pubblico che verrà proiettato ed accompagnato nella storia attraverso tutti i classici meccanismi del giallo costruito secondo la migliore tradizione anglosassone. «Non a caso questo tipo di messa in scena, il giallo interattivo risulta essere un genere da anni in voga nei paesi anglosassoni anche se con modalità diverse – ci ha detto Castria - ed è una formula che in questi ultimi tempi sta incominciando a riscuotere interesse anche da noi». Ma questa pièce teatrale non è fatta solo di misteri e momenti di suspense. In «A cena col delitto» c'è anche tanto umorismo. I detective infatti, coi loro tic e il loro egocentrismo, e lo stesso giallo inteso come genere con i suoi stereotipi, vengono sottoposti a una spietata ironia da parte dell'autore. Semplice la storia che rispecchia i canoni classici del giallo. Hercule Poirot, Charlie Chan, Philip Marlowe e Nick e Nora Charles, ovverosia i più grandi detective del mondo, sono prigionieri in un castello sperduto nella brughiera inglese di un misterioso personaggio che gli preannuncia una fine oscura: uno di loro sarà assassinato durante la notte. Chi sarà lo sventurato e perché? L'iter narrativo così si dipana in un enigma intricato ricco di colpi di scena ma anche di situazioni esilaranti, di cui il pubblico sarà allo stesso tempo protagonista e spettatore. Come? Concretamente alla fine del primo atto verrà chiesto alla platea di esprimere i propri sospetti e il proprio finale su un foglio che poi verranno letti ad inizio secondo atto. Non mancherà alla fine anche la proclamazione del vincitore tra il pubblico, tra chi avrà espresso le idee più originali.  

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