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La Spandau Mania si riprende l'Eur

Il cantante degli Spandau Ballet

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Da una parte «Wild Boys», dall'altra «Through the Barricades». Altro che il derby Roma-Lazio. Ben altre sono le cose sulle quali bisogna prendere una posizione netta. Nella vita come in politica, nello sport come nell'arte. Negli anni Cinquanta tra Peppone e Don Camillo era necessario scegliere da che parte stare. Poi nei Sessanta è stata la volta della lotta senza esclusione di colpi tra Beatles e Rolling Stones. Gli amanti della premiata ditta Lennon-McCartney giuravano guerra ai «seguaci» di Mick Jagger e delle pietre rotolanti. Non era solo una questione di canzoni. Si trattava di stili di vita, passioni e visioni del mondo. E i derby musicali non finiscono con l'epoca d'oro del rock e del beat. Le sfide proseguono anche negli anni Ottanta. Più accese di prima. L'un contro l'altro armati c'erano Spandau Ballet e Duran Duran. Le due band inglesi si davano filo da torcere a suon di record di vendite e concerti dal vivo. C'era chi voleva sposare Simon Le Bon ma la voce calda di Tony Hadley riusciva a mettere d'accordo anche le fan più attempate. Le ragazze che avevano vent'anni negli Ottanta non avevano scampo. In tutto il mondo erano divise da una sorta di muro di Berlino: da una parte le «duraniane», dall'altra le «spandies», come venivano chiamate le seguaci degli Spandau.  Ora quelle ragazze sono cresciute e per loro è arrivato il momento della riscossa. Stasera al Palalottomatica dell'Eur tornano in scena proprio loro. Alle 21 sotto i riflettori ci saranno proprio i cinque Spandau Ballet che, capitanati dallo stesso Hadley, cercheranno di ricostruire quella magia. Dopo vent'anni di assenza dalle scene, la band ha annunciato la loro reunion a bordo dell'Hms Belfast (la famosa nave militare inglese ormeggiata sulle rive del fiume Tamigi, teatro di un loro memorabile concerto all'inizio degli anni Ottanta), esibendosi in una straordinaria performance al programma della Bbc di Jonathan Ross. Da allora è stato un crescendo inesorabile. Gli Spandau sono entrati in studio per registrare il loro settimo album «Once More». Poi è stata la volta del «Reformation Tour» che li sta portando in giro in mezza Europa. Al Palalottomatica suoneranno brani «mitici» come «True» e «Gold». Nel frattempo le ragazze degli anni Ottanta sono diventate mamme ma al concerto di stasera non mancheranno di certo. Magari il ritornello di «Through the Barricades» lo canteranno con una mano all'accendino e l'altra alla carrozzina. Ma canteranno ugualmente. A squarciagola.

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