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Carlo Longhi, ex arbitro oggi moviolista...

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L'arbitroè qualcosa che mi ha regalato moltissimo in quanto ad emozione e successo, la moviola a me è molto cara ed è un elemento che sicuramente aiuta noi e anche il pubblico sportivo. Quando ha cominciato la sua carriera? Era il 1969 ho cominciato ad arbitrare gli esordienti e poi nel 1977 sono approdato in serie A. 186 presenze nella massima serie. E i campionati del mondo? In Indonesia, in Cile, in Arabia Saudita in Canada, in Australia, tante partite di campionati del Mondo, tante esperienze professionali ed umane. Un arbitro suo punto di riferimento c'è? Antonio Sbardella, arbitro internazionale è stato un amico ed un esempio. A lui devo tantissimo. Le è costato appendere il fischietto al chiodo? A chi non dispiace non arbitrare. Era è sarà una mia passione. Comunque la svolta c'è stata proprio con la moviola. Sono moviolista ufficiale della Rai, ho cominciato sostituendo Carlo Sassi e ho frequentato le principali trasmissioni calcistiche da 90° minuto alla Domenica Sportiva, a Domenica Sprint. Oggi lavoro in perfetta sintonia con un bravo Franco Lauro ed un bravo giornalista come Giampiero Galeazzi, a 90° minuto su Rai Due. Romano? Sì sono nato a Roma da genitori molto speciali. Mio papà, Duilio, ottimo suonatore di tromba orchestrale, ha lavorato in diverse compagnie musicali; mia mamma Alberta casalinga e mamma a tempo pieno. come si usava fare una volta. È un uomo sereno? Sì ho una figlia, Ludovica, che è ormai è una donna e fa il medico e sono anche nonno. Cosa si può volere di più dalla vita? Ed il suo futuro? Spero di lavorare sempre con la mia amica moviola e regalare sempre qualche certezza in più ai tanti tifosi. Il mondo del calcio ha tanto bisogno di certezze e di arbitri con la «A» maiuscola. E nel nostro Paese di arbitri bravi ce ne sono davvero tanti. È ovvio che l'uomo può sbagliare e quindi anche l'arbitro a volte può prendere qualche svista. È capitato anche a me.

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