Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Roberto Riccardi, il giallista che appassiona senza retorica

default_image

  • a
  • a
  • a

Cosìè per il giallo "Legami di sangue" (Mondadori - Gialli, 2009), in cui l'invenzione narrativa scaturisce da un vissuto autentico e drammatico. Per questo ci pare così prezioso il volume, che non può essere classificato semplicemente nel genere del thriller. Riccardi, pur potendo - ne siamo sicuri - non scrive un libro di saggistica o di cronaca romanzata sulla mafia. Lui preferisce raccontare la mafia in una storia. Con acume e lucidità, nell'invenzione di una singola vicenda, l'autore illustra le dinamiche comportamentali e sociali, il mafioso anziano con i suoi codici secolari e il giovane affiliato, carrierista del crimine. Riccardi, senza cedere alla retorica, ci spiega lo Stato in prima linea e i sacrifici dolorosi dei suoi rappresentanti. Non c'è l'artificio dello scandalo mediatico, ma la semplice testimonianza di uno spazio e di un tempo. Nell'episodio di pochi giorni, sapientemente narrato da Riccardi, è rappresentato tutto un mondo e un sistema. E questa è letteratura. Nicola Bultrini

Dai blog