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Biagio Antonacci

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BiagioAntonacci ha tutta l'aria di sapere molto bene ciò che vuole. Dopo aver venduto centinaia di migliaia di cd in tutto il mondo, in questi giorni torna nei negozi con un nuovo doppio dvd intitolato «Anima Intima, Anima Rock». Biagio Antonacci, perché ha deciso di pubblicare un doppio video sulla sua ultima tournée dal vivo? «È un'idea che mi è venuta l'inverno scorso alla fine del tour. Volevo mostrare al pubblico un'altra parte di me. Magari quella più nascosta e inedita». Che differenza c'è tra i due dvd? «Anima Intima è stato registrato al Teatro Bonci di Cesena dove ho potuto mettere in risalto la mia parte più intima e riflessiva. Sono quasi in veste di attore e intrattenitore. Anima Rock, invece, contiene il concerto al Forum di Assago del 9 aprile. In questo caso viene fuori il mio lato più classico ed energico». In quale veste si sente più a suo agio? «In tutte e due. Ma una cosa è certa. Quando sarò vecchietto e non mi potrò più permettere i grandi spazi, con chitarra e voce non si morirà mai di fame». Cosa accomuna i due dvd? «Il fatto di non aver sovrainciso nulla. Voglio restituire l'impatto originale dei concerti. Senza trucchi e anche con qualche eventuale errore. È la parte più vera di me. Oggi il pubblico ha bisogno di contatto. Vuole vedere chi sei, vuole guardarti in faccia, soprattutto in un'era di musica digitale». Cosa pensa della musica pop su Internet? «È la morte di un sistema. Sta finendo un'epoca e una generazione di persone che ha lavorato per anni ora rischia di non poter più fare questo mestiere. La musica sta diventando musica da rubare troppo facilmente». Cosa si può fare per combattere la pirateria musicale? «Mi meraviglio che i politici non abbiano ancora mosso un dito. Ci vorrebbe una legge ad hoc che blocchi la pirateria una volta per tutte. Non capisco perché la politica sia così impegnata in favore del cinema ma non difende la musica. Chissà, magari prima di agire aspettano che venga clonato anche un ministro. Forse allora si muoverà qualcosa». A lei non è mai capitato di scaricare mp3 dalla Rete? «Sì. Anche a me è capitato. L'ho fatto soprattutto per curiosità. Ora sono un vero appassionato di I-Tunes. Vorrei sfatare un tabù: la musica non è in crisi. È in crisi il vecchio supporto. E se non si investe sui giovani è finita». A proposito di giovani. Cosa pensa dei talent show come X-Factor e Amici? «Sono contenitori interessanti. Ma sono d'accordo con Sting quando dice che creano un mondo di illusioni. Chi viene eliminato si porta dentro la sensazione di essere un artista mancato. E questo ha effetti molto negativi. Altro lato oscuro è la mancanza di autori e canzoni inedite. Senza gli artigiani della musica e le novità non c'è progresso». Ma non si salva proprio niente? «Ora non vorrei essere frainteso. Ammiro la professionalità di Maria De Filippi e spesso in tv si sentono voci interessanti. Quest'anno, per esempio, ad Amici c'è Loredana Errore che è molto brava e dà i brividi. Il rischio è solo quello dell'uniformità. Sembrano fabbriche di cantanti in una catena di montaggio». Nel suo ultimo cd «Il cielo ha una porta sola» ci sono due nuove versioni di altrettanti brani che lei ha composto per Laura Pausini. Qual è il segreto della vostra affinità elettiva? «È una simpatia nata a pelle. Ricordo perfettamente il suo esordio a Sanremo. La notai subito e le inviai un telegramma per complimentarmi. Non c'è niente da fare, da brava romagnola Laura ha una marcia in più». Lei è cresciuto a Rozzano, una zona periferica dell'hinterland milanese. Nel Biagio popstar cos'è rimasto di quel Biagio «di strada»? «La domanda andrebbe capovolta perché io per l'80 per cento sono rimasto esattamente quel ragazzo con grandi sogni». Cosa le ha insegnato la strada? «La mia estrazione popolare è stata una fortuna. La strada è una scuola di vita e mi ha insegnato a difendermi». Da chi? «Dai falsi amici e dai sentimenti troppo facili. Dagli approfittatori in generale. Sulla strada, invece, non è detto che i furbi vincano sempre». Lei ha due figli, Paolo e Giovanni, di 14 e 8 anni. Com'è il Biagio papà? «Cerco di essere innanzitutto un padre presente. Oggi (ieri ndr) li porterò allo stadio a vedere Bologna-Inter. Uno tifa Bologna, l'altro Inter. Un vero derby in famiglia. Oggi si fa molta fatica a essere padre. I ragazzi sanno che sono un uomo che ha sbagliato e che continua a sbagliare. Forse quando avrò 80 anni, avrò più credibilità». In questi giorni sta lavorando anche al nuovo cd di inediti. Quando verrà pubblicato? «È ancora presto per dirlo ma certamente uscirà prima della prossima estate». Da quanti brani sarà composto? «So solo che ho scritto materiale per due album. Trenta canzoni di cui mi sono innamorato. Adesso il difficile sarà fare la scelta finale». In che direzione si sta muovendo? «Sarà un cd molto vario e pieno di contaminazioni tra pop e rock. Ci saranno moltissime sorprese. Voglio andare in una direzione moderna ma con un passo classico». Di cosa parlano i nuovi testi? «Il protagonista è un uomo che vive di poesia. In questo mondo la poesia è una cosa che fa volare alto e tocca il cielo. A tutti consiglio di scrivere poesie. Non fa annoiare, consente di parlare a tutti ed è come la bellezza: può salvare il mondo».

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