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La cultura vien mangiando

Nilla Pizzi e Aldo Fabrizi al ristorante

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Gli artisti lasciano sempre un segno, soprattutto se all'interno di trattorie, ristoranti, antiche taverne e osterie. È quanto intende raccontare la mostra dal titolo «Sapori colti», allestita presso il Complesso del Vittoriano in via San Pietro in Carcere, dove rimarrà fino al 15 novembre. «Per ogni disegno un pasto, per un quadro tre pasti, c'era un vero e proprio prezzario», per dirla come l'ha raccontata il curatore Paolo Di Giannantonio, che ha riunito, nell'esposizione, oltre quaranta posti di ristoro. A questi il compito di raccogliere le opere d'arte lasciate nei locali da pittori, attori e quanti altri abbiano lasciato un segno di sé nel loro passaggio. Gli artisti hanno scritto e disegnato su tovaglioli come Federico Fellini, su pale di pizza in legno come Valentino Rossi, su cartoncini, sui libri degli ospiti piazzati all'accoglienza come ha fatto George Clooney; o ancora hanno scritto su menu o reinventato bottiglie e accessori per la tavola, come testimoniato dall'«angolo» di Ugo Tognazzi, ricordato dal figlio Ricky, presente ieri alla inaugurazione della esposizione insieme al giornalista Vincenzo Mollica e al direttore del Vittoriano Nicosia, «patron» dell'allestimento. Che l'idea sia originale è dire poco, visti i cimeli esposti al Vittoriano e le firme prestigiose. «L'idea - ha commentato Paolo di Giannantonio, curatore con Alessandro Nicosia della mostra - mi è venuta un po' per volta, a cominciare dalla sera di una decina di fa quando, in una nota pizzeria, mi chiesero di scrivere un pensiero a ricordo del mio passaggio, su una paletta di legno di quelle utilizzate, appunto, per servire le pizze a tavola. Mi chiesi come si erano comportati coloro che mi avevano preceduto. E andai a vedere - ha continuato - Anzi ad osservare: c'erano anche pensieri e disegni gustosi, stimolanti, divertenti». Insomma, come ha detto l'assessore alla Cultura della Regione Lazio Giulia Rodano, questa mostra è «un grande menu della città».  

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