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Alemanno: «Rilanceremo l'Opera basta con gli scioperi preventivi»

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LorenzoTozzi Si è chiusa in anticipo la settimana di passione del Teatro dell'Opera di Roma. Con un protocollo d'inesa tra Capidoglio e sindaati, e lo stop definitivo agli scioperi. Ma quanta tensione. Mercoledì nel corpo a corpo che si è instaurato tra i sindacati dei lavoratori, che sostengono l'operato del Sovrintendente uscente Ernani, ed il sindaco Alemanno si era registrato un segnale positivo. Dinanzi all'incontro fissato per il giorno successivo in Campidoglio con il sindaco, i sindacati Fials, Libersind e Cgil avevano dato dimostrazione di buona volontà sospendendo lo stato di agitazione e lo sciopero, in modo da poter consentire alla deliziosa serata dei Balletti di Diaghilev di andare in scena. Ieri il sindaco ha ricevuto separatamente i sindacati, sia quelli che hanno aderito allo sciopero che quelli che non hanno aderito (Cisl, Uil, Ugl). Una lunga giornata di trattative, con il sindaco pronto a dire chiaro e tondo: «È nostra intenzione rilanciare il Teatro dell'Opera e quindi non capisco gli scioperi preventivi». E ancora. «La scelta del sovrintendente è compito del consiglio comunale e delle forze politiche, non dei sindacati: questi ultimi devono difendere i diritti dei lavoratori e contribuire a rilanciare il teatro». Il ragionamento del primo cittadino non fa una piega, ma è pur comprensibile che i lavoratori si mostrino preoccupati. Comunque alla fine del colloquio i sindacati si sono detti soddisfatti e pronti a riprendere le rappresentazioni (ma stasera il teatro resterà chiuso per lutto nazionale). Quindi domani ultima serata del primo programma de Les Ballets Russes. In serata la schiarita definitiva. Firmato un protocollo di intesa con cui il sindaco si impegna a trovare i fondi necessari per il ripianamento del bilancio previsionale 2009, ad effettuare la chiusura del bilancio consultivo del 2008, il mantenimento dei livelli occupazionali previsti dalla pianta organica e dei complessi artistici e in particolar modo del ballo, l'applicazione dei contratti integrativi e soprattutto la conferma dello svolgimento della stagione artistica, la nomina del nuovo CdA, sovrintendente e direttore artistico in tempi brevi, quindici giorni. Alemanno avvierà poi «un confronto col maestro Muti per poterlo avere come direttore musicale».

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