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Lola Ponce: «La musica? È la mia terapia»

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È necessario osservarsi dal di fuori in ogni momento della giornata e essere sempre spiritualmente elevati». Se non avesse fatto quello che fa, cantare, ballare, recitare cosa avrebbe fatto? «Se non avessi fatto questo lavoro non ho proprio idea di cos'altro avrei potuto fare. Amo il mio lavoro. Amo cantare, ballare, esibirmi». A chi deve dire grazie? «A tantissimi. Il mio incontro con Riccardo Cocciante che decise di affidarmi il ruolo di Esmeralda in "Notre Dame de Paris" è stato sicuramente un incontro significativo. Esmeralda mi ha permesso di essere protagonista di un'opera eccezionale e di frequentare e trasferirmi in Italia». Dove è nata? «A Capitan Bermudez una piccola e ridente, come si suol dire, cittadina a due passi da Rosario in Argentina». La sua è una famiglia di artisti? «Sì, mio padre Hector Ponce, origini italiane, è un cantante; mio nonno musicista di grandissimo talento, suonava in una famosa orchestra argentina di tango. Mia madre di origini spagnole è invece una nuotatrice fortissima, una eccezionale sportiva con una passione smodata per la poesia». Un consiglio di sua madre? «Mi diceva spesso sarai quello che devi essere o non sarai niente». E lei da piccola ha cominciato ad essere un'artista? «Ho dimostrato fin da bambina un talento e una voce abbastanza sviluppata. Ad otto anni già cantavo in un complesso con mio mio fratello Alejandro musicista, che oggi fa l'imprenditore. Mia sorella Claudia non ha seguito le orme dello spettacolo come me ed è di professione pediatra». Sanremo che cosa le ha regalato, una vittoria? «Una vittoria importante il Festival di Sanremo. Avevo sempre sentito parlare di questa gara internazionale non pensavo un giorno potessi essere io la vincitrice». La sua è una famiglia unita? «Unitissima, ed è per me una colonna vertebrale della mia vita». Si sente molto attrice? «Ho recitato in ruoli diversi in alcune fiction di successo del mio Paese. Amo comunque il palcoscenico e cantare. Cantare è come una terapia per me». E ha conosciuto anche il cinema? «Nel 2006, per me c'è stata una nuova sfida artistica: il cinema. "Polvere" il titolo di una pellicola della quale ho interpretato la colonna sonora». Programmi per il futuro ad anno cominciato? «Sarò Cenerentola in un nuovo progetto che si realizzerà ben presto». Cosa ama di più? «Amo la vita e amo tre città: in particolare Buenos Aires, Roma e Madrid. Mi piacerebbe che per sempre la mia vita si dividesse tra queste tre città».

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