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Ad Atene il grande museo Nobel

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Il parallelepipedo di cemento e vetro ideato dal team di architetti Kenzo Tange, Edward Laraby Barnes, Petros Bobas e Christos Tsallas sarà presto inaugurato. Un anfitetaro, una biblioteca, un bar e un roof garden con negozi e persino una chiesa del IV secolo completano lo spazio espositivo che arricchisce Atene di una collezione unica al mondo. Oltre 7500 tra oggetti, documenti, lettere commerciali. E ancora un corposo carteggio privato che Giorgio Marcou studioso, umanista e ricercatore, docente per molti anni anche a La Sapienza di Roma e al Pontificio istituto di studi orientali, ha inseguito per decenni. Grazie al suo Archivio, Marcou è riuscito a ricostruire tutte le vicende della famiglia Nobel lungo oltre cinquant'anni. Così, intervallando la biografia di Nobel e i documenti inediti scopriamo quante vicissitudini hanno dovuto affrontare i Nobel per superare gli ostacoli di una concorrenza spietata che voleva estrometterli dai giacimenti petroliferi nel Caucaso e soprattutto voleva sottrargli l'esclusiva dell'invenzione quella della dinamite. Documenti inediti che ora il mondo intero potrà vedere e studiare grazie al Museo della Collezione Nobel ellenica. Oggi in Europa esistono quattro musei dedicati a Nobel. Uno anche in Italia, a San Remo, nella villa che abitò lo scopritore della dinamite. Ma nessuno possiede così tanti documenti originali come il nascendo museo ateniese. Il Museo ellenico sebbene in costruzione ha già ricevuto la visita illustre di molti premi Nobel. «Restano tutti sbalorditi — spiega il professor Marcou - per la mia collezione, la mia ricerca, la mia passione e insistenza nel realizzare un simile progetto. Ho investito oltre un milione di dollari. L'equivalente di molti premi Nobel senza un aiuto dal governo greco. Così chiunque venga qui pensa che sia un eccentrico e stravagante greco».

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