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di EUGENIO ZACCHI «LE CINQUE fonti del Sublime», opera di retorica e critica stilistica tra le più celebri ...

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C.da un anonimo allievo di Teodoro di Gadara, presuppongono in un'opera letteraria pensieri elevati, passione ed entusiasmo, competenza tecnica, eleganza, dignità e solennità nella scelta dei termini. Un periodo riassume felicemente le intenzioni e la finalità del testo, e del titolo, «Ciò che è straordinario conduce l'ascoltatore non alla persuasione, ma all'estasi». Circa diciassette secoli dopo, Kant, nella sua «Critica del Giudizio», definiva il sublime uno stato d'animo ambivalente, colpiva infatti la coscienza umana sia nei propri limiti che nel piacere di fronte a fenomeni di straordinaria potenza. Era, per dirla con il filosofo, il sublime matematico, come l'universo dell'astronomia che lascia ancora oggi l'uomo esterrefatto da tutto ciò che è smisuratamente dimensionato, e quello dinamico, come i grandi fenomeni legati al clima meteorologico, che atterrisce incutendo fascino e insieme terrore. Ma tuttora questo tema così profondo e molteplice, che accompagna il pensiero storico occidentale da sempre, suggerisce considerazioni, curiosità, approfondimenti e ricerche così cari a intellettuali e studiosi di tutto il mondo. In questo senso l'iniziativa promossa dall'Istituto Svizzero di Roma e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con la Società Italiana di Estetica e l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, intende far luce su quegli aspetti ancora oscuri e offrire nuovi risultati di ricerche, intorno al Sublime tra antico e moderno: fortuna di un testo e di un'idea. È innegabile che la stessa espressione artistica sia per definizione simbolo e testimonianza dei più disparati linguaggi da parte di personalità attente a ciò che il Sublime detta, seppur in modo spontaneo o meditato. Il convegno aprirà i suoi lavori domani, a Villa Maraini in via Ludovisi, con la presenza di esperti svizzeri, italiani, olandesi, francesi e inglesi, uniti, pur nella costruttiva dialettica di opinioni diversificate, dalla costante attrazione di una categoria così presente nell'animo umano da suscitare non mai superati interesse e partecipazione. L'organizzazione si avvale di un comitato scientifico composto da Giovanni Lombardo, Elisabetta Matelli, Emilio Mattioli e Christoph Riedweg, e gli incontri, dedicati ai rapporti del Sublime con la musica, le arti visive, la sublimazione e la religione, saranno intervallati dallo spettacolo di danza moderna, presentato da Theodor Rawyler e Ricky Bonavita della Cie Excursus, dalla proiezione del film, Pietre e angeli di Villy Hermann, e da intermezzi letterari nonché drammatizzazioni di testi poetici con accompagnamento musicale. Particolarmente interessanti gli studi compiuti sul Sublime in chiave psicanalitica da Jacopa Stinchelli e Maurizio Bonicatti. Gli appuntamenti termineranno sabato 30 con l'inaugurazione della mostra fotografica dedicata a Jean-Pascal Imsand e curata da Domenico Lucchini. Non v'è dubbio che in una stagione storica come la nostra dove reality, veline, fiction, mode corrive impostate sulla più disanimata informazione, e fascinazioni analfabete di quart'ordine, "dividono e imperano", un incontro con il Sublime, pur sembrando controcorrente, e restando lontano da ogni illusione di palingenesi, può individuare in ognuno di noi ciò che in ogni momento della nostra quotidianità cerchiamo in fondo da sempre, un senso e un significato da poter attribuire all'esistenza. Tuttavia, allargando l'orizzone storico, non si può non essere fedeli alla definizione che di esso dà Stephen Dedalus nell'«Ulisse» di Joyce: «La storia è un incubo dal quale cerco di svegliarmi». E così a quella che dà il grande storico inglese Gibbon: «La storia è poco più che l'elenco delle sventure, dei delitti, delle follie degli uomini». Lo stesso Truman Capote, in «Altre voci altre stanze», così scriveva: «V'era una collezione di vecchi libri, e, nell'esaminarli, Joel ne aveva trovato uno di leggende scozzesi. Una di queste leggende narrava di un uomo che aveva comperato un filtro magico per mezzo del q

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