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di MARIDA CATERINI CLAUDIA Gerini mancava dal piccolo schermo, in particolare dalla fiction televisiva, da quattro anni.

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Per una curiosa coincidenza si è ritrovata a tornare proprio su Canale 5 questa volta come partner femminile di Adriano Giannini, figlio di Giancarlo. Accade nella serie «48 ore» in onda, il martedì sera, sulla principale rete Mediaset. La Gerini, però, ha anche una lunga serie di progetti cinematografici. Parliamo delle sue interpretazioni per il grande schermo. «Innanzitutto ho in cantiere un nuovo progetto di cui sarò protagonista e del quale la regia è affidata ad un regista esordiente. Si tratta di una black comedy della quale si sta concludendo la sceneggiatura che mi offre un ruolo femminile molto intenso. A settembre sarà nelle sale il film "Viaggio segreto" di Roberto Andò, una storia di grande spessore ed intensità, e ad ottobre mi vedrete come protagonista della pellicola firmata dal premio Oscar Giuseppe Tornatore "La sconosciuta": interpreto due fisionomie femminili, ma entrambe susciteranno grandi emozioni. Esiste anche la possibilità che "Viaggio segreto" possa essere presente alla prossima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia». Come ha affrontato una scena di nudo nella pellicola di Andò? «Mi sono fidata totalmente del regista che mi ha spronata, incoraggiata, facendomi sentire a mio agio. D'altra parte la scena è di una dolcezza infinita, un intenso momento d'amore». La Rai non le ha mai offerto un ruolo? «Di proposte da parte di Raifiction ne ho ricevute e ne ricevo moltissime. Prevalentemente si tratta di ruoli già visti, inseriti in fiction ripetitive che si soffermano sempre sui medesimi argomenti, soprattutto su tematiche belliche. Io, invece, inseguo personaggi femminili originali ed accattivanti, moderni e singolari, che rompano gli schemi del classico e tradizionale racconto televisivo e si rivolgano ad un pubblico più giovane di quello che rappresenta la platea di riferimento della Rai». C'è un personaggio nel quale vorrebbe calarsi? «Più che un personaggio da interpretare, mi piacerebbe essere la protagonista di un progetto corale finalizzato a raccontare la vita delle partigiane italiane durante l'ultima guerra. Le nostre donne che hanno combattuto e partecipato alla Resistenza sono rimaste sempre in secondo piano rispetto agli uomini, eppure hanno giocato un ruolo di primaria importanza che vorrei evidenziare». Adesso la vediamo in una fiction d'azione a forti tinte. Come mai questa scelta? «Per me ha rappresentato una sfida interpretare "48 ore". L'impegno profuso nel girare inseguimenti, sparatorie, scene di movimento mi ha talmente cambiata e migliorata che adesso qualsiasi altro ruolo mi sembra ben più facile, quasi come fare una passeggiata». Che tipo di telespettatrice è Claudia Gerini? «Innanzitutto non amo i reality show, genere che non mi appartiene. Seguo invece i programmi di approfondimento e sono del parere che in Tv non deve esistere solo l'intrattenimento di evasione, ma anche un intrattenimento impegnato, soprattutto per la Tv pubblica che deve procedere nel solco della sua tradizione». Che tipo di madre si considera? «Mia figlia Rosa ha due anni, ed è il vero punto di riferimento della mia vita, destinata a condizionare i miei futuri impegni professionali perché non voglio allontanarmi da lei».

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