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«Non sono solo una pupa da spot»

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Sirena partenopea allevata con le magie del golfo e formatasi sui testi di Fassbinder, Cortez e Cechov, la trentaduenne attrice ha bucato il video elevando a irresistibile trappola erotica lo spot, con le sue invitanti rilevazioni metereologiche (chi non ricorda le frasi «Anto', fa caldo» e «Anto', fa freddo») e le sue papere sexy a «Rockpolitik», a fianco di Celentano. Luisa, dopo tanto teatro off e lunghi corsi di recitazione, nel Duemila, sono arrivate le conferme professionali. «È stravero che lo spot di quella bibita ha contribuito moltissimo alla mia popolarità — replica la Ranieri, che è stata in giuria al Festival "Schermi d'Amore" di Verona —. Però, quando l'ho fatto, avevo già girato da protagonista il film di Pieraccioni "Il principe pirata" che, poi, è arrivato sullo schermo dopo quella pubblicità. E, sempre nel Duemila, ero in scena al Teatro Colosseo di Roma con "Donne di una certa classe", di Janet Fiendel, una intensa storia di entreneuses di un locale notturno». Quando ha deciso di fare sul serio come attrice e di fare il grande salto nella sua carriera? «Dopo tanti ruoli di giovane sensuale e pazzerella sui palcoscenici amatoriali e sperimentali di Napoli, a 24 anni mi sono trasferita a Roma, dove ho frequentato il "Duse Studio" di Francesca De Sapio. Per mantenermi facevo film pubblicitari che, peraltro, mi hanno insegnato come si sta su un set. Poi, sono arrivati il famoso spot di «fa caldo e fa freddo». E dopo è arrivato tutto il resto. Mi hanno chiamato registi come Leonardo Pieraccioni e Michelangelo Antonioni per il suo bellissimo episodio del film "Eros". Così, sono andata avanti con la mia carriera anche televisiva». Con le fiction tv «Omicidi», «Callas», «Onassis» e la pluripremiata «Cefalonia», accanto al suo compagno Luca Zingaretti. A proposito, come va l'amore? Conferma la voce di una crisi del vostro legame? «L'amore va benissimo. Quanto alle voci, sul mio conto sono sempre state stonate: mi hanno data per fidanzata di Luca quando non lo ero, e mi danno per "sfidanzata" ora che, invece, lo sono. Lavorare con Luca è stato molto importante, come lo è sempre quando si lavora a un buon film con grandi professionisti dai quali si può imparare tantissimo. Quando mi domandano se mi piacerebbe tornare a lavorare assieme con lui? Rispondo: Magari. Se ci fosse un progetto idoneo, una bella sceneggiatura che ci vedesse bene assieme, credo che entrambi saremmo felici di fare di nuovo coppia con Luca, anche su set». Qual è, in genere, il suo comportamento in amore? «Sono espansiva, ma non possessiva. Per me, amare è dare all'altro la libertà di essere se stesso, nel bene e nel male. Se, poi, il suo modo di essere non ti è confacente, fai sempre in tempo a prendere le valige e andartene. Inoltre, non sono gelosa e non sopporto questo sentimento nemmeno nei miei confronti: ricevere una scenata di gelosia dal mio lui potrebbe anche farmi impazzire». Bruna, morbidamente sensuale, dolcemente espressiva, eppure fieramente temperamentale: qualcuno l'ha definita «nipotina di Sofia Loren». Ha gradito? «Per me, non può essere recepito che come un grandissimo complimento: la Loren è la più grande attrice del Cinema italiano. È vero che per un certo periodo ho vissuto anche a Pozzuoli, ma credo che Sofia sia inimitabile. Inoltre, per meritare questo paragone così impegnativo mi mancano ancora in carriera dei ruoli di commedia, come lo furono per Sofia quelli di film straordinari, quali «L'oro di Napoli», «Ieri, oggi, domani», «Matrimonio all'italiana». Io non ho il mio De Sica, ma mi piacerebbe tanto misurarmi con la leggerezza della commedia, in personaggi carichi di brio: penso ai film di Virzì e di Veronesi. Il mio sogno, però, è di recitare "Filumena Maturano" di Eduardo De Filippo: ne ho parlato con Silvio Orlando e la faremo assieme, ma quando saremo più vecchiarelli».

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