Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

I registi Gas e Castri narrano Euripide e il dolore delle donne

default_image

  • a
  • a
  • a

Protagonista assoluto il dolore delle donne, un tema quanto mai attuale rintracciato in due diverse immagini di Ecuba: nelle «Troiane», dirette da Mario Gas e con traduzione commissionata a Laura Pepe, sarà una Lucilla Morlacchi alla sua prima esperienza siracusana a calarsi nella moglie di Priamo. Mentre nella seconda versione di una «Ecuba» firmata da Massimo Castri, al suo battesimo con il teatro all'aperto, spetta a Elisabetta Pozzi il ruolo principale del copione tradotto da Umberto Albini e Vico Faggi. Il grido lancinante della femminilità colpita dalla guerra ha invece ispirato l'iconografia dei manifesti realizzata gratuitamente da Igor Mitoraj. Quattro generazioni di attori si confrontano in questa stagione: si parte da Lucilla Morlacchi al suo cinquantesimo anno di carriera, convinta a partecipare da un personaggio mai incarnato prima e da uno spazio scenico non ancora sperimentato; si passa per Elisabetta Pozzi al suo debutto con la regia di Castri; si arriva ai quarantenni Sergio Romano e Paolo Calabresi, rispettivamente Polinestore e Agamennone della «Ecuba», e Luca Lazzareschi che restituirà il Taltibio delle «Troiane»; per approdare infine ai giovani emergenti, come Cristina Spina, Angela Demattè e Giovanna Di Rauso, che si caleranno in Cassandra, Andromaca ed Elena, per le «Troiane», e come Ilaria Genatiempo, già Alcesti per Castri e qui riconfermata per la Polissena della «Ecuba». «Siracusa fa tremare i polsi e per me è la prima volta — ha dichiarato Massimo Castri, ribadendo la sua predilezione per Euripide —. È un autore capace di sperimentare forme diverse per raccontare il mutamento della realtà, in un crinale fra il tracollo dell'Atene democratica e l'avvento di nuovi assetti. Ricerca, indaga e descrive un uomo non più classico e non cristallizzato dai generi. Ho già realizzato «Ecuba» all'Argentina in un clima di annientamento e privazione di senso, con una pioggia battente e continua, ora devo compiere un doppio salto mortale per non ripetermi». Le due rappresentazioni sono programmate, come tradizione, a giorni alterni con inizio alle 18.30 e durante le loro repliche, dal 14 al 13 maggio, si svolgerà inoltre nella cavea del Teatro Greco di Palazzolo Acreide la dodicesima edizione del Festival Internazionale del teatro classico dei giovani: cinquantacinque scuole italiane e straniere sarano pronte a sfidarsi a colpi di allestimenti scenici e di testi antichi.

Dai blog