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di MARIDA CATERINI SODDISFATTO ed ancora incredulo dei risultati d'audience con cui «Affari tuoi» ha ...

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E confessa che il programma al quale deve la grande popolarità televisiva, potrebbe non fare più parte dei suoi futuri obbiettivi professionali. Il che significa che la prossima stagione «Affari tuoi» è candidato ad avere un nuovo padrone di casa. Nel frattempo Pupo anticipa che a primavera sono previste altre sei puntate speciali di «Affari tuoi» in prime time il cui primo ciclo si è concluso venerdì scorso con un'audience di più di sette milioni di spettatori. E intanto il conduttore e cantante si prepara anche a debuttare al teatro in uno spettacolo di cui è anche autore. Per quali motivi vorrebbe rinunciare ad un programma campione d'ascolti che ha rilanciato la sua immagine? «Se mi proponessero di rimettermi alla guida di "Affari tuoi" per la stagione 2006-2007, richiesta che però non mi è stata ancora fatta, ci rifletterei molto a lungo, perché non sono sicuro di voler ripetere l'esperienza. A meno che non si possa effettuare sulla formula una ulteriore ricerca creativa. Io non amo vivere sugli allori di successi ripetitivi, come accade a tanti miei colleghi, in una stagnazione creativa che non si adatta alla mia voglia di sperimentare e di mettermi continuamente alla prova credendo nelle sceltce professionali. Il mio futuro è tutto da valutare». Significa che potrebbe anche tornare a Mediaset? «Il mio contratto con la Rai scade a giugno del 2006. Io devo molto a Mediaset che mi ha consentito di condurre su Italia uno il programma "I gemelli" con Valerio Staffelli, di essere stato l'inviato del reality show "La fattoria" e di aver fatto parte per un periodo del cast di "Buona domenica". In futuro voglio coniugare il teatro alla Tv selezionando progetti solo in base alla valenza professionale e non economica. I soldi non mi interessano, dopo il passato di giocatore che ho alle spalle che mi ha reso miliardario a 25 anni e nullatenente subito dopo». Qual è lo spettacolo teatrale di cui sarà protagonista? «Si chiama "Il grande croupier". È stato scritto da me con Francesca Angeli e si avvale della regia di Massimo Navona. È una storia sul gioco d'azzardo raccontata in un'atmosfera tra realtà e fantasia con molti tratti autobiografici, una sorta di musical sui generis nel quale canto e ballo con un gruppo di musicisti. Debutto nelle vecchie sale del Casinò di Venezia il 5 gennaio 2006, e dopo una tappa dal 17 al 22 gennaio al Filodrammatico di Milano, sarò a Roma, al Nuovo Teatro Italia dal 14 al 26 febbraio». Anche lei torna sul suo passato di giocatore. Non le sembra ci sia un'inflazione di personaggi che pretendono di fare outing sul vizio del gioco? «Fare outing è una scelta giusta, addirittura didattica, che crea simpatia intorno al personaggio. A patto che si tratti di confessioni schiette e genuine e non di una moda o di un'abitudine». Immaginava di poter sostituire dignitosamente Paolo Bonolis ad «Affari tuoi»? «Non mi attendevo un risultato così eclatante nella fascia più delicata e velenosa della Tv. È stato un grande successo che gestisco con la consapevolezza di dover combattere una battaglia ancora molto lunga che si concluderà a maggio prossimo. Ma credo nella tendenza oramai delineata e percepisco l'attenzione del pubblico». Cosa pensa di «Striscia la notizia?» «"Striscia" conserva la propria vitalità dopo 18 anni. Auguro anche ad "Affari tuoi" una simile longevità. Confesso che prima di condurre il gioco dei pacchi seguivo sia "Striscia la notizia" che "Affari tuoi". Il Tg satirico di Canale 5 ha la grande possibilità di andare in onda in diretta».

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