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«A-ha», dopo 30 anni

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di nuovo in pista gli alfieri del rock scandinavo

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Ieri all'hotel Baglioni di via Veneto, e dopo tanti anni di assenza, la band è tornata in Italia per la presentazione del cd dal titolo: «Celine», in vendita da novembre, per una vera e propria riunione che va a sommarsi ai grandi ritorni di gruppi musicali, non da ultimo quello della concorrenza, i Duran Duran. Tutto iniziò da due bambini, Paul Waaktaar-Savoy e Magne Furuholmen di una decina di anni che, con in testa il mito dei Beatles, decisero di metter su un gruppo sulle orme di quel sound inglese che gli era tanto caro per conquistare un successo che, in quegli anni, sembrava soltanto una lontana chimera: a quel punto, i due decisero di ingaggiare Morten Harket, ai tempi star del rock a livello locale. Dopo il successo tanto agognato, però, arrivò la scissione della band: nessun problema in particolare, sembrava che, più che altro, ciascun componente della band volesse esplorare territori diversi da quelli tracciati dal gruppo. Ora la riunione e ieri all'hotel Baglioni la cerimonia ufficiale. «C'è chi - ha commentato Morten - si riunisce per mancanza di soldi, chi per mancanza di fama. Noi ci siamo ritrovati insieme solamente per uno scopo: tornare a fare musica insieme». La tournée sulla Penisola e un concerto a Roma? «Per il momento non se ne parla. Occorre prima vedere la risposta del pubblico e le vendite del cd sugli scaffali dei negozi discografici e poi si vedrà», ha commentato Morten, voce e mente di una band che ha scritto 84 brani di cui 32 singoli, ha venduto trenta milioni di dischi, ha fatto 409 concerti in trentuno paesi, compreso quel record di pubblico ottenuto oltre dieci anni fa nel 1991 a Rio, Brasile, quando il gruppo si esibì davanti a oltre 196 mila spettatori.

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