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«50 cent» il prezzo del rap di New York

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Da orfano si accampa a casa della nonna e in quel borgo «dimenticato da Dio» inizia a scrivere testi. Perché lì ci sono storie da raccontare, crimini, accoltellamenti e personaggi strampalati da mettere in musica: il ritmo migliore è il rap, naturalmente, un rap da «50 cent», alla portata di tutte le tasche e di tutte le carriere iniziate e finite «On the road». «50 Cent» che ora, di anni, ne ha 26, cinque anni fa si busca nove pallottole, una lo colpisce in pieno volto, per cause non meglio precisate: viene dipinto, comunque, come un trafficante doc. Il luogo è sempre lo stesso ed è l'estrema periferia di New York, che lo svezza e si prende cura del giovane, che solo negli «spartiti» o meglio, nei ritmi martellanti, riesce a trovare una cura e un rimedio: un certo sollievo glielo dà la nascita del priomogenito ma il sollievo è momentaneo, perché «50 cent» è incontentabile. «A 12 anni - ha commentato il rapper - Poiché ero solo, erano i miei compari più grandi della mia zona a prendersi cura di me. Qualcuno che occupava una posizione di potere un giorno mi ha detto: da questo momento non ti darò più il tuo pesce quotidiano... Ecco qui la tua canna da pesca». Il crimine c'è, i berretti messi di traverso e le magliette ampie da provetto giocatore di basket anche, le scarpe da ginnastica senza lacci e il passo baldanzoso non potevano mancare accanto al classico viso da pugile, scontroso e ironico al tempo stesso. Insomma, c'erano tutti gli ingredienti per far sì che la musica di «50 cent» arrivasse alle orecchie di Eminem, che tutt'ora ne è il produttore. Il giovane infatti, dopo essersi improvvisato rapinatore, dopo svariate vicissittudini che definire «pulp» è dire poco ha trovato un suo pubblico, il successo e, soprattutto, il denaro, a palate. L'alchimia sta tutta nella scoperta del rapper nero da parte del rapper bianco - misogino e arrabbiato - che lo prende per mano, gli produce i dischi e lo fa arrivare in cima alle classifiche spiazzando tutto il resto. Ora il vecchio ragazzo dei Queens - che domani sera sarà in concerto al Palalottomatica - si fa pagare milioni di euro per un'apparizione di pochi minuti (testimone la festa che i Gheddafi hanno messo su in occasione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia), non si concede o si concede poco, alla stampa e ha venduto dieci milioni di album due anni fa con «Get rich or die tryin», l'ultimo, quello che presenterà al concerto, è esemplificativo di un'intera carriera e prende il titolo di «The massacre».

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