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OLTRE al film russo, «Garpastum», di Alexey Guerman Jr.

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Il regista di Hong Kong, più volte ospite al festival di Berlino è sbarcato per la prima volta a Venezia con un film tratto dal best seller cinese, «Everlasting Regret» di Wang Anyi. Vengono così raccontati quarant'anni di Storia della Cina e di Shanghai, rivisitati attraverso gli amori e la vita di Wang Qiyao, una diva degli Anni Quaranta destinata ad una tragica fine e interpretata dalla popstar più famosa di Hong Kong, Sammi Cheng. La pellicola, prodotta dal divo Jackie Chan, non appare come un racconto nostalgico del passato, semmai «come un racconto sul cambiamento tra quella che era Shanghai, dalla nascita della Repubblica Popolare, a quella immensa città che appare oggi», ha spiegato ieri il regista. Tra atmosfere che evocano lente suggestioni di altri tempi e colori sfumati, Kwan racconta la storia di una donna di leggendaria bellezza, amata e tradita, che affronta i mutamenti della Storia. Il risultato è un melodramma - che pare dai bene informati già candidato a un premio - realizzato sui contrasti della vita e delle persone, sospese tra eleganti scenografie del passato e crude realtà del presente. «Oggi, Shanghai trasmette, come molte metropoli odierne, un senso di vuoto e di falsità - ha detto Kwan - Ed è sempre più simile a Hong Kong, città d'intensi e continui traffici, sottoposta all'influenza della cultura occidentale e ai suoi sempre più rapidi cambiamenti». D. D'I.

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