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LA PARABOLA

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Premio Nobel presidente e ora fuori dalla politica

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Non ha compiuto grandi studi, è stato operaio elettricista fra i tanti, nei cantieri di Gdansk, com'era stata ribattezzata Danzica. Nel sangue tuttavia il giovane Walesa aveva il gusto della libertà. Per questo gli fu relativamente facile nel 1980 dare vita a un libero sindacato che si chiamò Solidarnosc, di cui quasi subito diventò il leader. Grandi scioperi sconvolsero il paese, inimmaginabili in un paese comunista. Cattolico militante, invano il regime pensò di poterlo conquistare. Posto in residenza sorvegliata dal dicembre 1981 al novembre 1982, ha poi visto dilagare la rivolta in tutti i paesi comunisti; fino al crollo del muro di Berlino, e per ciò che lo riguardava fino alla elezione a presidente della nuova e libera repubblica polacca nel 1990. Il Premio Nobel per la pace fu un riconoscimento d'obbligo. Ma a partire dal 1995, l'anno in cui si è concluso il mandato presidenziale, la sua carriera politica si è chiusa. Destino forse inevitabile per coloro che tracciano il solco, lasciando agli altri di goderne appieno. Walesa, poi, è stato la coscienza pensante del proprio paese, non politico in senso stretto, di quelli che si incatenano per principio al potere. Anche per questo lo ha perso, e viene fatto di credere con gran sollievo. R. U.

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