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SCOMPARSO IL GRANDE BATTERISTA AMERICANO

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L'ultimo rullo di Elvin JonesLa sua arte ha rivoluzionato la funzione delle percussioni nel jazz

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Dopo il grande trombettista Thad, nato nel 1923 e scomparso nel 1986, fratello maggiore di Elvin anche questo grandissimo batterista ci ha lasciato all'età di settantasette anni. Rimane il più anziano dei tre, il pianista Hank, che arrivato alla bella età di ottantasei anni, è annunciato alla prossima edizione di Umbria Jazz. Dei grandi batteristi della storia del jazz, solo Max Roach è ancora sulla breccia. Elvin dopo una carriera entusiasmante, lo abbiamo applaudito lo scorso anno in un concerto a Roma, insieme a uno dei tanti Marsalis, ha definitivamente chiuso gli astucci della sua batteria e purtroppo non sentiremo più il pulsare dei suoi tamburi. Ci rimangono i suoi dischi però, con John Coltrane soprattutto a fianco di McCoy Tyner e di grandi contrabbassisti come Jimmy Garrison, Reggie Workman o Charlie Haden . Di lui rimangono autentici capolavori e la memoria indelebile di un batterista che al suo apparire è riuscito a stravolgere completamente il ruolo della batteria. Prima di lui vi erano stati Kenny Clarke, Art Blakey e Max Roach che avevano rivoluzionato il jazz, ma Elvin era stato capace di cambiare ulteriormente, mandando in frantumi la dimensione strettamente ritmica del suo strumento, facendo scaturire le scintille più folli, sparpagliando e fondendo il tempo in un turbine sonoro come mai era stato ascoltato nel jazz. Una profusione di battiti che va dalle punteggiature a cascata sui tamburi e sui piatti e rilanci con rulli che si susseguono come echi di tuono, senza però abbandonare mai quella scansione ritmica costante su cui i solisti che accompagnava, Coltrane, ma anche Eric Dolphy, Sonny Rollins, Freddie Hubbard, avevano la sensazione di potersi appoggiare come su una roccia. Lo ricordiamo batterista entusiasta e commosso con l'orchestra di Duke Ellington che volle provare quel giovane talento. Quando alla fine di un concerto al Teatro Lirico di Milano, scese con un balzo dalla pedana, quasi scaraventò a terra, con una vera e propria scarica di elettricità, un ammiratore al quale aveva stretto la mano.

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