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di ANTONELLO SARNO «MI PIACEREBBE che il pubblico riuscisse a distinguere tra la maschera ...

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..»)«Ogni volta che te ne vai», diretto da Davide Cocchi ed atteso in 50 sale il prossimo 23 aprile. «Il cinema è molto più rischioso della tv - aggiunge l'attore - Innanzitutto perché in televisione devi far ridere molto, magari in soli tre minuti, mentre al cinema hai a disposizione anche due ore, con tempi completamente diversi. Questo perché la tv si usa e si getta, mentre un film sbagliato ti resta addosso per sempre». De Luigi ha ragione: già, perché per i comici che hanno cominciato con il successo televisivo, il salto nel cinema può essere a volte molto difficile. Spesso, infatti, il pubblico non capisce o rimane deluso, confondendosi un po' nel vedere lo stesso personaggio sul piccolo o sul grande schermo. Ma non è questo il pericolo di De Luigi che, in questo film, recita, appunto, senza le maschere impostegli dalle imitazioni televisive: «Anche se, forse - confessa - nel personaggio di "Ogni volta che te ne vai" ho trasferito un po' di Olmo, il cantante che ho interpretato in "Mai dire domenica" al fianco di Paola Cortellesi. Hanno la stessa ingenuità e poi, come in tv, a cantare sono sempre io, senza doppiatori». A cantare, De Luigi è bravo, anche perché polke, tanghi e valzer non sono proprio facilissimi. La storia del film, infatti, è quella di Orfeo, un timido giovanotto di provincia che, prima per gioco, poi per lavoro, realizza il suo sogno di bambino e diventa cantante di balera con il complessino musicale dello zio «I califfi del liscio». Il successo, grazie soprattutto alla presenza di Pamela (Cecilia Dazzi) di cui, manco a dirlo, Orfeo è timidamente innamorato, arriva improvviso e travolgente. Anche se le complicazioni, come sempre, non tardano ad arrivare. Arricchito dalla partecipazione di Raoul Casadei nel ruolo di se stesso, cioè di «Re del liscio» (un'indagine Abacus ha stabilito che Casadei, che ha appena festeggiato i 50 anni della sua mitica canzone «Romagna mia», è conosciuto da oltre il 90 % degli italiani) ma soprattutto di «patron» di quella sorta di Sanremo del liscio che è il «Casadei Day». «Ogni volta che te ne vai» è un film gradevolmente malinconico, in cui la provincia romagnola, con i suoi colori e caratteri, con i suoi accenti e sapori, è in fondo la vera protagonista di tutta la storia. Ma De Luigi deve tornare al lavoro sul piccolo schermo, dove è una delle star di «Mai dire domenica». Una tv, quella di oggi, di cui De Luigi pensa «tutto il bene e tutto il male del mondo sia in senso positivo che in negativo. Quella di chi porta in tv i propri fatti personali, però, mi sembra una vera perversione. E c'è chi ne resta vittima solo nella speranza di risolvere i propri guai».

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