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Zero: «Mi rimetto in gioco, altro che Mina»

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Nuovo tour, il via a Milano il 29 maggio, a Roma (Olimpico) il 24 e 25 giugno. Già 130 mila le prenotazioni

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«Ci saranno le canzoni di Zerolandia, Zerofobia, Trapezio. Mostrerò un album zeppo di foto e ogni canzone avrà la sua coreografia». A un mese dal via delle prevendite, il tour ha già fatto registrare 130mila prenotazioni, 65mila solo per il concerto di Roma, fissato allo Stadio Olimpico, il 24 giugno prossimo. Il «tutto esaurito» prevedibile per la tappa romana ha spinto Renato a raddoppiare l'appuntamento della capitale con un altro concerto sempre all'Olimpico, il 25 giugno. Il 29 maggio a San Siro, il 10 giugno allo Stadio Bentegodi di Verona e il 16 giugno all'Artemio Franchi di Firenze le altre tre tappe del tour. Zero, che cosa si aspetta da questi concerti? «Sarà un miracolo collettivo per me e per i miei fans che saranno un pochino appesantiti e in là con gli anni. Non sono mai stato un veggente, ma neanche uno scriteriato da non saper prevedere che le mie canzoni sarebbero giunte al traguardo odierno. Il mio pubblico che sarà il protagonista di questi concerti». E il suo pubblico cosa può aspettarsi? «Di tutto. Il mio gruppo sanguigno è zero, perciò 'ndovai. L'unico numero in cui credo, del resto è Zero. Ho dovuto aspettare, ma se uno è sano dentro ha diritto a soffrire: lo deve fare. Sono l'artista che meno ha esasperato la voglia di vincere». Che cosa la spinge a ripartire? «Una miscela di ricordi e di prospettive, oltre alla vicinanza di eccellenti collaboratori, come i sette della mia band. Mi piace rimettermi in gioco. Se pensassi di aver detto tutto, farei come la mia amica Mina e me ne starei a casa». Il suo look è cambiato: che diranno Panariello e i suoi fans? «Finora avevo sempre ispirato un'immagine da giocattolo buono, è vero. La sobrietà non mi fa sentire un replicante». Perché ha scelto di far vendere i biglietti dei concerti a 25 euro? «Se costassero 200 euro e andassi al Sistina, verrebbero lo stesso. Ma non voglio che i ragazzi scippino le vecchine. Mi auguro che ci sia un tam-tam per abbassare i prezzi, specie per i concerti degli stranieri».

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