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Nicole: «È vero, sono una squisita infelice»

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Dopo la relazione con Lenny Kravitz, la crisi e il riavvicinamento ai genitori chiamati negli Usa

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Dopo il trionfo di due anni fa in «Moulin Rouge», Nicole Kidman si appresta a conquistare la vetta dell'Olimpo hollywoodiano grazie alla sua interpretazione nel film di Anthony Minghella «Cold mountain» accanto a Renée Zellwegger e Jude Law. Ormai diva riconosciuta a tutti gli effetti, l'attrice australiana è considerata oggi dal mercato dell'industria cinematografica statunitense la più ambita star del momento, anche se l'Accademy l'ha delusa tenendola fuori dalla corsa all'Oscar. Eppure, nonostante sia riuscita a colmare la sua tenace ambizione, Nicole Kidman è sempre più infelice, e non fa niente per nasconderlo. Dopo il suo chiacchieratissimo divorzio da Tom Cruise e dopo un lungo periodo di celibato, sembrava che avesse trovato il compagno giusto nel cantante rock Lenny Kravitz, tant'è vero che la scorsa estate c'erano giornali che già parlavano delle sue imminenti nozze con la rockstar. Ma tre mesi fa, dopo averlo sorpreso in camerino mentre amoreggiava con una giovanissima fan, gli ha sbattuto la porta in faccia, ha chiuso la relazione se n'è tornata a Los Angeles da sola, a godersi i fasti di un successo straordinario. Signora Kidman di lei è stato detto che «è brava come Meryl Streep ma molto più bella, con un sorriso incantevole come quello di Julia Roberts ma molto più brava e intensa». «Sì, l'ho letto anch'io, e mi ha fatto davvero molto piacere, ma sono definizioni che lasciano il tempo che trovano. Di una cosa, però, sono davvero contenta, di essere riuscita a farcela a Hollywwod nonostante venissi dall'Australia. Dopotutto, anche se parliamo la stessa lingua siamo però una cultura molto diversa e qui in Usa io sono pur sempre una straniera». Le manca l'Australia? «Sì, molto. Mi manca molto la mia famiglia... diciamo piuttosto che... mi mancava. Grazie al vantaggio dell'essere divorziata, da sola con i bimbi, ho potuto fare la vittima con la vita rovinata sommergendo mia madre e mia sorella con i miei piagnistei, e così si sono praticamente trasferite a casa mia. Per il momento abbiamo ricostruito l'antico nucleo familiare di Canberra, qui a Hollywood. Ma vado molto spesso in Australia. Ho scoperto di essere una persona diversa da quella che pensavo di essere, non credevo, ad esempio, di essere così nostalgica». E l'ha scoperto qui in America? «Dopo il divorzio da Tom. Sono una persona molto emotiva. Faccio l'attrice perché così mi posso sfogare sullo schermo. Adoro i ruoli comici o drammatici, quelli estremi, tanto per intendersi, così posso dare la stura a tutta la mia sentimentalità. Io sono una persona esagerata, lo sono sempre stata, nel bene e nel male». E "nel male" quale sarebbe, se si può sapere? «Niente scoop, mi dispiace, non ho grandi segreti, o zone d'ombra o cadaveri nell'armadio. Soffro di crisi depressive molto forti e quando vado giù finisco in tunnel e imbuti di disperazione cosmica. Ma sono una forte lavoratrice e avere molti impegni mi aiuta molto. Dopo il mio divorzio per un lunghissimo tempo non ce la facevo quasi ad alzarmi dal letto il mattino. Ma le penali imposte dalla produzione sono talmente alte e umilianti che mi obbligavo ad arrivare strasciconi sul set. Noi attori siamo abituati per esperienza di mestiere a praticare il distacco emotivo dalla propria vita per calarci nei panni del personaggio. È duro quando la propria vita privata va benissimo e si è felici perché allora uno non vuole essere un altro, non vuole essere distaccato. Ma quando si è infelici, tristi e disperati, allora il lavoro dell'attore è un toccasana. Diventa un grande lusso». Lei è al corrente, immagino, che qui a Hollywood è diventata la squisita infelice. Che cosa ne pensa di questa definizione? «Ringrazio per la squisita. Infelice, senz'altro. Lo sanno tutti. Per me il divorzio è stata una tragedia e anche la fine ingloriosa con Lenny mi ha buttata tremendamente giù. Certe volte penso che forse, inconsciamente, senza essermene resa conto mi sono venduta l'anima

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