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Il futuro televisivo di Spielberg è tra pellerossa e soldati

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Steven Spielberg e la sua Dreamworks non tradiscono la tv e dopo aver fatto incetta di premi e ascolti con le miniserie kolossal «Band of Brothers», trasmessa anche da Rete 4, e «Taken», una sorta di aggiornamento di «Incontri ravvicinati del terzo tipo», sono al lavoro su due nuovi progetti. Si parte con una miniserie western di 12 ore la cui produzione inizierà nell'estate 2004. La fiction racconterà l'epopea del vecchio West attraverso due generazioni successive di americani e nativi. Spielberg, che sarà consulente del progetto senza dirigerlo, ha promesso che non glisserà sugli aspetti meno edificanti della conquista della frontiera, primo tra tutti lo sterminio e la deportazione in riserve dei pellerossa. Il budget, il cast e gli sceneggiatori non sono stati ancora discussi. La miniserie dovrebbe coprire gli avvenimenti compresi tra il 1820 e il 1890, ispirandosi alla storia e senza nessuna fonte letteraria ufficiale. L'altra impresa del regista di ET è invece il seguito di «Band of Brothers». Come la prima serie, anche quest'altra verrà prodotta in dieci parti per la HBO: il sequel racconterà ancora la Seconda Guerra Mondiale, ma questa volta vista dal fronte sul Pacifico e al contrario della prima si baserà su materiale originale e non storico. Il budget dovrebbe fare onore a quello del primo «Band of Brothers», e aggirarsi sui 100 milioni di dollari. Dal Regno Unito invece potrebbe approdare sul piccolo schermo italiano «The Kumars at No. 42», un ibrido tra sitcom e talk show che ha fatto la fortuna della Bbc2 nelle ultime stagioni e che sta diventando un fenomeno globale. Dopo l'acquisto in tempo da record degli americani, la commedia ha suscitato l'interesse di Germania, Olanda, Israele e Italia appunto, che produrranno versioni locali della sitcom. «The Kumars at No. 42», nella sua versione inglese originale, racconta le avventure della omonima famiglia indiana, domiciliata a Wembley. I signori Kumar hanno costruito in casa per il figlio trentenne Sanjeev un piccolo studio televisivo, dal quale il ragazzo trasmette un talk-show casalingo. Vere celebrità si prestano ad apparire nelle vesti di ospiti della casa, tra le domande inopportune dei Kumar e l'offerta di tè e dolci fatti in casa. Negli altri paesi, pur rimanendo simile nella struttura, il programma rispecchierà le realtà etniche presenti nei rispettivi territori. Così in America i Kumar sono diventati gli Ortega, una famiglia messicana trapiantata nella California del Sud. In Australia, dove la comunità greca è numerosa e ben integrata, il programma si chiama «The Greeks on the Roof», e ha per protagonista una ragazza che conduce un talk show dal tetto del suo palazzo, abitato dalla numerosa famiglia.

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