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«NESSUNA celebrazione, odio i compleanni, per me tutti i giorni sono una festa», dice Giorgio Albertazzi.

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L'artista toscano, attualmente direttore artistico del Teatro di Roma, trascorrerà il compleanno in scena riproponendo «Memorie di Adriano» di Margherite Yourcenar a Villa Adriana a Tivoli. Non vuole fare bilanci della sua carriera, ma continua a lavorare con entusiasmo. «Mi diverto sempre, sono libero. La libertà è stare sul palcoscenico. Non voglio dire recitare perchè è una parola che non mi si adatta: non recito mai. Il successo mi è venuto addosso malgrado io mi ritenga un perdente, l'ho anche scritto nel libro autobiografico "Un perdente di successo"». Nato a Firenze nel 1923, Albertazzi, dopo la laurea in architettura, inizia a lavorare in teatro con Luigi Squarzina che lo impiega come voce recitante di alcune letture in un circolo fiorentino. Nel 1948 il debutto vero e proprio con Luchino Visconti al Maggio Musicale fiorentino nel «Troilo e Cressida» di Shakespeare. Negli anni Cinquanta entra nella compagnia di Guido Salvini, e poco dopo forma con Anna Proclemer un sodalizio artistico trentennale. Tra gli spettacoli più celebri, «Spettri» di Ibsen, l'«Amleto» di Shakespeare, «Pietà di novembre» di Franco Brusati. Albertazzi si cimenta anche nel cinema: il regista francese Alain Resnais lo vuole come protagonista del film «L'anno scorso a Marienbad», premiato nel 1961 con il Leone d'Oro alla XXII Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Sempre per il cinema scrive e dirige «Gradiva», tratto da un saggio di Freud che vince un premio al Festival del Cinema di Locarno. Tra gli altri film da lui interpretati, «Il potere degli angeli» e, più recentemente «L'avvocato De Gregorio». Sempre alla ricerca di nuove esperienze, negli anni Sessanta realizza per la Rai un «Jekyll» in chiave futuristica, si cimenta con Sartre, Camus, Faulkner, D'Annunzio, Ionesco e dirige sempre per la Rai «L'idiota» di Dostoevskij e «George Sand: un mito». Tra gli spettacoli più recenti, «Il fu Mattia Pascal» di Pirandello e il recital «Shakespeariana - Il nostro gioco». Nei Novanta ritorna a far coppia teatrale con la Proclemer, dopo il divorzio artistico del 1976 e ottiene un grande successo con «Le Memorie di Adriano» della Yourcenar e «Il ritorno di Casanova» di Schnitzler. R. S.

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