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Corteo dei centri sociali contro Salvini. Scontri con la polizia a Bologna

Gli antagonisti lanciano bottiglie e fumogeni. Gli agenti rispondono con gli idranti. Un contestatore fischiato anche dentro il Paladozza

Carlo Antini
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«Salvini questa notte non dorme sereno». Festeggiano i centri sociali che hanno sfilato in corteo contro la convention leghista del Paladozza, sul cui palco il leader del Caroccio Matteo Salvini ha aperto la campagna elettorale per le elezioni emiliano-romagnole di Lucia Borgonzoni. Più di 2mila persone si sono radunate in piazza San Francesco al grido «Bologna non si Lega» per poi sfilare per le vie del centro attorno a piazza Azzarita, sede del palazzetto. Momento di tensione in via Riva Reno, quando i collettivi si sono avvicinati al blocco delle forze dell'ordine, lanciando bottiglie, petardi e palloncini pieni di vernice. Per disperdere la folla le forze dell'ordine hanno usato gli idranti e non ci sono stati scontri. Successivamente il corteo ha proseguito su via San Felice, per poi svoltare su viale Silvani, bloccando il traffico. Quindi, i collettivi sono tornati indietro, passando per via Lame fino a riunirsi nuovamente in Piazza San Francesco dove hanno celebrato l'alta partecipazione alla manifestazione con i fuochi d'artificio. Un contestatore solitario anche sugli spalti del Paladozza. L'uomo è stato invitato a uscire dal palazzetto dello sport bolognese dov'era in corso la kermesse leghista. «Fuori-Fuori», è il coro che si è levato, insieme a «scemo-scemo». Poi è tornata la calma. E Mario Giordano ha ripreso a presentare gli ospiti.

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