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Papà Renzi nei guai per il cellulare. Lui smentisce: "Mai intestati a extracomunitari"

Indagato per traffico di influenze

Silvia Sfregola
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"Ancora una volta leggo notizie false e gravemente diffamatorie nei miei confronti. A differenza di quanto riportano oggi alcuni quotidiani non ho mai avuto telefoni intestati a cittadini extracomunitari. Mai. Ho consegnato alla procura tutti i miei telefoni, anche quelli vecchi non più in uso, oltre all'IPad e ai computer e sto aspettando che mi vengano restituiti per recuperare le foto dei miei nipoti che sono l'unica cosa cui tengo di quei telefoni". Così Tiziano Renzi in una nota, commentando quanto riportato oggi da alcuni organi di stampa a proposito dell'inchiesta della procura di Firenze che lo vede indagato per traffico di influenze illecite insieme all'immobiliarista Luigi Dagostino. "Non so cosa sia questo telefonino intestato a un extracomunitario - spiega il padre dell'ex premier - L'unica scheda telefonica straniera è una scheda comprata a Medjugorie, da utilizzare nel corso dei frequenti pellegrinaggi e che peraltro non avevo ancora mai usato. Tutto il materiale informatico degli ultimi anni è nelle mani della Procura fin dalle prime perquisizioni e lo ho sempre consegnato spontaneamente. Agirò in sede penale e civile per l'ennesima fuga di notizia e per le false frasi diffamatorie riportate dagli organi di stampa in cui mi si accusa di voler sviare le intercettazioni e le indagini. Falso. Ho sempre collaborato - conclude Tiziano Renzi - e continuerò a farlo perché so di essere innocente. Per il resto mi riservo di notare come tutto ciò che sta accadendo avvenga nella costante violazione dei diritti della persona e dei più importanti principi costituzionali".

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