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Accordo totale Italia-Malta sullo scambio profughi

I migranti della ong Mediterranea a La Valletta

Silvia Sfregola
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Accordo totale tra Italia e Malta. La Valletta è disponibile ad accogliere gli immigrati a bordo della Alex, e Roma ne riceverà altrettanti da Malta per lasciare invariata la pressione dell'accoglienza sull'isola. La notizia arriva da fonti del Viminale, che sottolineano che l'Italia è pronta ad offrire «massima collaborazione» per il trasbordo dei migranti a patto che la nave Alex attracchi a la Valletta «per le verifiche di legge». Da parte sua, con un comunicato, il governo maltese spiega che dopo i contatti intercorsi con il governo italiano «è stato deciso che Malta trasferirà 55 migranti, che sono stati salvati in mare al largo della Tunisia e che sono a bordo della nave Alex, a bordo di una nave delle forze armate di Malta e saranno accolti a Malta. D'altra parte, l'Italia prenderà 55 migranti da Malta». Intanto, 13 persone - 4 donne incinte, 4 figli piccoli, 2 papà, 2 accompagnatrici e un bambino di 11 anni non accompagnato -, considerati casi "fragili", sono stati prelevati da una motovedetta della Guardia costiera dalla Alex, barca della ong Mediterranea: da chi è ancora a bordo, però, viene descritto un quadro complessivo preoccupante perché, viene riferito, comincia a scarseggiare l'acqua da bere e manca quella per lavarsi, e ci sarebbero diversi casi di scabbia e di altre infezioni. In particolare, è Alessandro Metz, armatore di Mediterranea a far sapere, via Twitter, che «la situazione della nostra imbarcazione e le condizioni delle persone a bordo non ci consentono di affrontare viaggio fino a La Valletta. Quindi chiediamo che si muovano le motovedette della guardia costiera italiana o maltese effettuino un trasbordo». In queste stesse ore, la nave 'Alan Kurdì della ong tedesca Sea-Eye, dopo aver soccorso 65 migranti al largo della Libia, attende una risposta dalle autorità marittime di Malta, Roma e Tripoli, a cui ha lanciato un appello per la presa in carico dei migranti. Il Viminale ha reso noto che sta predisponendo il divieto di ingresso in acque territoriali italiane per la nave, che, riferiscono fonti del ministero «potrà fare rotta verso la Tunisia o verso la Germania. Anche in questo caso, la posizione del governo italiano è perfettamente coincidente con quella di Malta. Due Paesi che stanno subendo, ormai da anni, l'indifferenza e l'incapacità dell'Unione europea». Sul fronte immigrazione, il ministro dell'Interno Matteo Salvini parla da Trieste: il suo obiettivo, spiega, è quello di avere «più uomini e più mezzi per sigillare il confine con la Slovenia e fermare definitivamente l'ingresso di immigrati clandestini», e aggiunge che «con il collega croato abbiamo ipotizzato contatti fra la polizia italiana, quella slovena e quella croata per pattugliamenti congiunti». E il ministro torna a parlare anche di Carola Rackete, il cui legale ha annunciato querela verso Salvini: «Infrange leggi e attacca navi militari italiane, e poi mi querela. Non mi fanno paura i mafiosi, figurarsi una ricca e viziata comunista tedesca». La comandante della Sea Watch 3, intanto, in un'intervista, ribadisce: «Rifarei tutto. Ora realizzo la grandezza della nostra azione».

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