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C'è il decreto di espulsione ma Carola non lascerà l'Italia

La capitana della Sea Watch lascia Agrigento. Salvini va su tutte le furie: cambiamo i criteri di assunzione dei magistrati

Davide Di Santo
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Carola Rackete ha lasciato nella notte l'abitazione di Agrigento dove è stata ospitata per due notti in attesa della decisione del gip arrivata nella tarda serata di ieri. La comandante della nave Sea Watch accompagnata dal suo legale ha lasciato la casa di via Dante 163 in piena notte per evitare la ressa di telecamere. La tedesca avrebbe lasciato il territorio agrigentino e oggi è previsto un vertice con i suoi legali per decidere cosa fare.  Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha annunciato nella tarda serata di ieri che è già pronto il decreto di espulsione per la donna, ma il 9 luglio Rackete si dovrà ripresentare in Procura ad Agrigento per l'interrogatorio che riguarda l'inchiesta parallela aperta nei suoi confronti per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. "Confermo che ho firmato il provvedimento di allontanamento di Carola Rackete, adesso verrà sottoposto a tutti i passaggi previsti tra cui il vaglio dell'autorità giudiziaria", ha detto il Prefetto di Agrigento Dario Caputo tornando a parlare del provvedimento espulsivo per la comandante della Sea watch annunciato ieri sera dal Viminale.  L'annullamento dell'arresto della capitana ha mandato su tutte le furie il vicepremier leghista. "Urge riformare la giustizia, selezionare e promuovere chi la amministra in Italia e cambiare i criteri di assunzione, perché questa non è la giustizia che serve a un Paese che vuole crescere", ha commentato oggi Salvini.

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