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«Il dna trovato sul corpo di Yara è quello di Bossetti»

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Angela Di Pietro Al dna nucleare trovato all'altezza di un taglio, sulla parte posteriore destra degli slip di Yara Gambirasio, Massimo Bossetti difficilmente riuscirà ad affrancarsi. Ieri...

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Al dna nucleare trovato all'altezza di un taglio, sulla parte posteriore destra degli slip di Yara Gambirasio, Massimo Bossetti difficilmente riuscirà ad affrancarsi. Ieri mattina, nel corso dell'undicesima udienza che lo vede sul banco degli imputati con l'accusa di aver ucciso la ginnasta tredicenne di Brembate di Sopra, un nuovo sigillo all'impianto accusatorio è stato portato dal comandante del Ris di Parma Giampietro Lago. Aveva già deposto, come consulente dell'Accusa, tre giorni fa. Ieri ha confermato: il dna nucleare troDvato sull'indumento intimo della vittima appartiene ad ignoto uno, alias Massimo Bossetti. Esiste una possibilità su venti miliardi che l'impronta genetica non sia la sua. Quindici tamponi, ha specificato Lago, danno una certezza sull'appartenenza del dna: nel caso delle tracce rilevate sul corpo di Yara ne sono stati effettuati cinquanta, di campioni e tutti hanno dato il medesimo esito. Chiudendo una volta per tutte le polemiche relative alla mancata aderenza del dna mitocondriale (non attribuibile a Bossetti) con quello nucleare, il comandante del Ris è stato imperativo: «Nelle banche dati europee vengono custoditi solo e soltando i dna nucleari, sono loro a tracciare l'identità degli individui». Un macigno che si abbatte sul carpentiere quarantaquattrenne di Mapello, ieri presente all'udienza vestito, come sempre, di azzurro. Appariva teso nel corso dell'udienza che è iniziata alle dieci e si è conclusa alle diciassette e quindici: si è rifiutato di mangiare e di tanto in tanto ha preso appunti, col consueto sguardo sfingeo. Punti fermi a sfavore del presunto killer: l'identificazione certa delle fibre tessili rinvenute sui leggins della ragazzina trovata morta a Chignolo d'Isola il 26 febbraio 2011 (tre mesi dopo la scomparsa) con quelle dei sedili del Furgone Fiat Iveco di Massimo Bossetti. Identificazione solo probabile invece, per l'automezzo che viene ripreso a Brembate dalle telecamere di una banca, di un'azienda e di un distributore di benzina la sera del 16 novembre 2010. I militari dell'Arma hanno sovrapposto le immagini con quelle dell'Iveco di Bossetti e la ricostruzione è apparsa «coerente». Il trenta ottobre prossimo terza deposizione per il capo dei Ris di Parma, poi toccherà alla Difesa passare al contrattacco.

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