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Le docce della discordia ad Auschwitz

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Installate per rinfrescare i visitatori. Protesta la comunità ebraica

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In Polonia l'estate è stata particolarmente torrida con punte anche di 37 gradi. Forse si può spiegare con un colpo di calore l'idea venuta a qualcuno tra le autorità che gestiscono il campo di concentramento di Auschwitz, di permettere ai visitatori di rinfrescarsi tramite apposite docce, senza pensare all'agghiacciante simbolismo che poteva evocare. Soprattutto tra gli israeliani il pugno allo stomaco, come è stato definito dai più, è stato netto e le lamentele immediate. La memoria è corsa immediatamente al famigerato Zyclon B, agente tossico che fuoriusciva da buchi del soffitto in prossimità dalle docce, dove gli ignari prigionieri venivano indirizzati facendo loro credere si trattasse di ordinaria igiene. Uno dei visitatori ha raccontato ai media israeliani l'episodio: «Ho sentito un vero e proprio pugno allo stomaco e sono andato subito alla reception per chiedere spiegazioni; l'impiegata mi ha risposto che era un giorno molto caldo. Le ho detto: con tutto il rispetto, mi ricordano le camere a gas. E lei si è scusata». «Le immagini delle docce all'interno del campo di Auschwitz-Birkenau sono sicuramente macabre e richiamano alla mente l'orrore della macchina della morte nazista. E ci associamo quindi alla protesta degli israeliani – commenta Ruth Dureghello, neo presidente della comunità ebraica di Roma – Va detto che il campo sia d'estate che d'inverno va vissuto con le sue temperature bollenti e glaciali perché non può essere una passeggiata in un semplice museo ma bisogna calarsi nell'inferno della Shoah per provare a comprendere». La Direzione del Museo però non ci sta a lasciar correre queste accuse e in risposta ha postato su Facebook il suo punto di vista, ribadendo che le docce sono state messe «a causa del caldo torrido». «Sono collocate in un unico posto, vicino all'area dove ci sono persone in coda per entrare nel Memoriale», ha spiegato la Direzione. «È un posto sotto il sole pieno e senza possibilità di ombra. Le docce con gli spruzzatori - ha continuato il Museo - sono state installate nei giorni di massima afa e sono rimosse quando la temperatura scende. Per il Memoriale è molto duro commentare alcuni riferimenti storici fatti, visto che gli spruzzatori di aria vaporizzata non sembrano docce mentre le false docce approntate dai tedeschi in alcune camere a gas non erano usate per immettere il gas che usciva in maniera completamente diversa: e cioè attraverso buchi sul soffitto o prese di aria nelle pareti". Una «toppina» che non è peggio del buco ma che certo non giustifica una macroscopica caduta di stile.

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