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Stop ai duelli, l'Ugl rielegge Capone

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Il Consiglio nazionale ha confermato il segretario dopo gli scontri nell'organizzazione LEGGI ANCHE Le riunioni trasformate in ring 

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Finisce la querelle interna all'Ugl. Ieri si è riunito il Consiglio nazionale del sindacato e ha eletto Francesco Capone come segretario. Capone a seguito dell'ordinanza del Giudice Cecilia Bernardo del 6 agosto era stato sospeso. In una nota si sottolinea che l'Ugl «ha ritrovato l'unità interna: la candidatura di Francesco Capone ha avuto il sostegno di 24 Federazioni nazionali e di diverse altre strutture nazionali che rappresentano più del 90% dell'organizzazione. Capone ha ottenuto 136 voti, rispetto al quorum fissato dal giudice a 127 e corrispondente ai due terzi del Consiglio Nazionale». Capone ha quindi sottolineato che «ora si apre una nuova fase che vedrà l'Ugl sempre più protagonista e presente nel difendere i diritti dei lavoratori». Ora si riparte dal via. Dietro all'elezione di Capone c'è una guerra nemmeno tanto sotterranea, sfociata anche in contrasti plateali. In ballo non c'è solo la segreteria ma anche il patrimonio dell'ex Cisnal, sindacato nel quale si sono riconosciuti negli anni i lavoratori del centrodestra. Il tesoro dell'Ugl è consistente e composto oltre che da liquidi anche da immobili e sedi sparse in tutta Italia. A partire dall'incasso legato alle trattenute sindacali dalla buste paga dei lavoratori iscritti. Secondo le stime ogni anno, solo per questa voce, entrano nelle casse della Confederazione tra i 10 e i 12 milioni di euro. E non è tutto. All'Ugl nazionale viene versato solo il 30% delle quote individuali. Il restante 70 resta presso le singole articolazioni territoriali. Ciò significa che, facendo una valutazione di massima, il giro d'affari per l'intero sindacato vale tra i 30 e i 36 milioni di euro. Nel tesoro dell'Ugl ci sono però anche altre voci. Nel fatturato consolidato va ricompreso anche quello delle altre articolazioni del sindacato come il patronato. Quello dell'Ugl si chiama Enas e ricava, dalle entrate per i servizi tributari resi ai cittadini, circa 5 milioni di euro all'anno. Da questi si devono detrarre le spese di gestione e di funzionamento ma una parte arriva anche nelle casse Ugl. Senza contare gli immobili dei quali non c'è nemmeno una stima. Il Tribunale ordinario di Roma il 6 agosto aveva annullato per la seconda volta l'elezione a segretario generale dell'Ugl di Capone accogliendo il ricorso presentato dal candidato-segretario dell'opposizione, Salvatore Muscarella. Capone era stato eletto la prima volta nell'ottobre del 2014 al termine di un Consiglio nazionale incandescente. Il tribunale di Roma invalidò le elezioni chiedendo la convocazione di un nuovo Consiglio nazionale. Ora la rielezione di Capone. Quanto al nodo Albanese che è stato eletto da un Consiglio nazionale «fuori dalle regole» come sottolinea Capone, la questione sembra chiusa. «Albanese è stato espulso il 30 dicembre 2014 e con l'Ugl non ha più nulla da fare ha millantato un titolo che non ha potuto avere da un consiglio nazionale regolare e abbiamo interessato la magistratura» spiega Capone. Il segretario poi ribadisce che ora bisogna aprire una nuova pagina lasciando alle spalle le polemiche. «Ad agosto l'attività del sindacato non si è fermata. Abbiamo mobilitato le unità territoriali per un'informativa sul bonus Poletti per le pensioni dando assistenza legale gratuita a quanti ne avevano bisogno. Poi abbiamo fatto tappa tra Foggia e Bari per una iniziativa contro il caporalato». Tra settembre e ottobre sono previsti diverse iniziative nel sud Italia sui temi del lavoro e delle difficoltà di accesso al credito.

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