«Adoratori della Croce, aspettateci e preparate le vostre bare»
Nel sito internet individuati dai carabinieri anche consigli per fabbricare le armi
«Adoratori della Croce vi stiamo per raggiungere. Aspettateci e preparate le vostre bare». Il terrore viaggiava nascosto sulla rete, in centinaia di post e commenti scambiati sul sito «i7ur». Si può trovare un po' di tutto sul portale internet gestito dalla cellula jihadista sgominata dalla Procura di Roma: dal manuale tascabile su come fabbricare armi, alla cronaca degli attentati francesi da emulare, fino alla teorizzazione della «jihad individuale«. L'obiettivo è colpire tutti i Paesi occidentali miscredenti, ma il pallino resta sempre Roma. «È TEMPO DI UCCIDERE I MISCREDENTI» Difficile trattenere i brividi leggendo quello che scrive sul sito «i7ur» una donna: «Francia, America e Inghilterra...vi stiamo per raggiungere con le azioni suicida. Allah è grande! Adoratori della Croce, aspettateci e preparate le vostre bare». L'attenato terroristico di Tolosa del marzo 2012, in cui morirono i paracaditisti dell'esercito francese per mano di Mohammed Merah, diventa il manifesto della teoria della «jihad individuale». «La strategia del lupo solitario è iniziata», commenta sul portale il lader dell'associazione terroristica Ahmed Masseoudi. Il marocchino Mohammed Majene, un altro dei tre arrestati ieri, elenca sul sito una serie di attività che ciascun sostenitore di al-Qaeda può compiere. L'attentatore di Tolosa è considerato un esempio da seguire. «Il leone ha fatto vedere i denti – si legge nel messaggio diffuso da Majene – ha sparso il sangue dei miscredenti e ha purificato la terra dalle loro impurità. A voi leoni del monoteismo, a voi miei cari... le raccomandazioni di continuare il cammino verso la meta. (...) Perché è il tempo dell'azione. È tempo di uccidere, scacciare e terrorizzare i miscredenti». «L'AMERICA È PIENA DI ARMI» La strategia del lupo solitario era già stata propagandata dal marocchino Abderrahim El Khalfi, residente a Tor Pignattara, il terzo arrestato. Il 3 giugno 2011 aveva pubblicato sul sito i7ur il video «Incarica solo te stesso», in cui il cittadino americano Adam Gadahn invitava ciascun musulmano che vive in Occidente a compiere azioni individuali: «Cosa stai aspettando? L'America è piena di armi facilmente ottenibili... bisogna solo affidare la questione ad Allah per la scelta del posto giusto, del momento giusto e del modo giusto». IL MANUALE DEL MUJAHID SOLITARIO Tra i contenuti a disposizione dei visitatori del sito i7ur si può trovare anche un «bignami» sulle tecniche per compiere attentati alla portata di tutti. Si intitola «Mujahid Lone Pocketbook» («Il libro tascabile del mujahid solitario») e illustra le procedure per il confezionamento di un ordigno esplosivo partendo da ingredienti recuperabili in una normale cucina domestica: «Fabbrica una bomba nella cucina di tua madre». «IL MIO SCEICCO PREFERITO» «Il mio Sceicco preferito Omar Haddouchi mi ha detto che vuoi metterti in contatto con me». Questa email inviata da Masseoudi il 21 maggio 2012 ha segnato, secondo il gip, «una svolta nelle attività del forum i7ur». «Il rapporto esclusivo con lo sceicco Al Haddouchi – si legge nell'ordinanza di arresto – ha reso la rete i7ur il solo canale per la comunicazione con il predicatore marocchino, attualmente una delle maggiori figure della corrente salafita jihadista a cui fa riferimento al-Qaeda». DOPO CHARLIE, ROMA Le minacce dell'Isis all'Italia e, «in particolare alla città di Roma», erano un pallino fisso per El Khalfi, braccio destro di Masseoudi. Le sue ricerche sulla rete internet, dedicate agli slogan terroristici contro la Capitale, coincidono con l'attentato al periodico francese «Charlie Hebdo» del 12 gennaio 2015. Un particolare che ha indotto la Procura di Roma a iscrivere l'uomo in un nuovo fascicolo d'indagine. Il timore degli investigatori era l'emulazione. I PARENTI CAMORRISTI Gli atti d'indagine, poi, restituiscono anche altri spaccati. È il caso di presunti rapporti che avrebbe intrattenuto la moglie di El Khalfi, Olga Candelmo, con esponenti del clan camorristico dei Casalesi. Il 26 febbraio 2015, nell'ambito di un'indagine per associazione a delinquere e traffico internazionale di droga, la polizia perquisisce «anche la cugina di Olga Candelmo ed il rispettivo coniuge, Annamaria Festa e Domenico Carotenuto. La caratura criminale di Domenico Carotenuto (a cui i carabinieri di Tivoli hanno sequestrato numerose armi) emergeva nelle conversazioni intrattenute da Olga Candelmo con i suoi familiari, nelle quali appariva chiaro il suo coinvolgimento in un giro grosso" e la contiguità al clan dei Casalesi».
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