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Sostenere l'Enpa per aiutare gli animali

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Obiettivo: fermare i maltrattamenti

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Dal 1871 al fianco degli animali per proteggerli. Fondato da Garibaldi, l'Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali (codice fiscale 80116050586), è Ente morale dal 1979. Organizzato in coordinamenti regionali, oggi conta su 3.000 volontari: 150 sezioni gestiscono canili e gattili, ambulatori veterinari, soccorso per animali feriti, prevenzione del randagismo con i comuni. Il sito web (www.enpa.it) ha 1.200.000 contatti mensili. La pagina Facebook ha oltre 647.000 «mi piace», vicina a quella di Medici Senza Frontiere. Con i bambini nasce uno dei dialoghi più efficaci dell'Ente grazie a diverse iniziative, come quella delle figurine Amici Cucciolotti 2015 nella lunga collaborazione con Pizzardi Editore che ha permesso di avere un grosso supporto in più: «Ai mezzi già nostri, ne ha aggiunti altri 35 attrezzati», racconta Carla Rocchi, presidente dell'Enpa. «Quando è stata fatta la normativa sul soccorso animali, incidentati, come per molte altre leggi, questa ha un senso solo se qualcuno denuncia, altrimenti lo Stato non fa nulla – dice la Rocchi – Agiamo lì dove le istituzioni non operano. Ho scritto a tutte le procure d'Italia dicendo di segnalarci tutti i procedimenti in cui c'è un danno per gli animali così, se ci viene concesso, ci costituiamo parte civile. I giudici non conoscono bene la normativa animalista: se non c'è qualcuno che gli mette gli elementi nell'ordine giusto, tendono ad archiviare o ad assolvere. Da un paio di anni abbiamo fatto giurisprudenza». L'avvocato Claudia Ricci dello studio legale Enpa, sottolinea come nel 90 per cento dei casi oggi venga accettata la loro costituzione come parte civile, intervenendo anche in cause private: «I reati sono di varia natura, di tipo commissivo e omissivo, maltrattamento, animali detenuti in luoghi che vanno contro la loro natura, due casi di killer nel bergamasco e nel perugino, trasporto illegale di cuccioli per il ricco mercato di animali di razza e tanto altro». «Abbiamo le nostre guardie zoofile, le uniche nominate con un peculiare decreto del 31 marzo 1979: hanno poteri particolari, le formiamo con dei corsi, gli incarichi sono revocabili – riprende la presidente Rocchi – Le nostre strutture sono certificate. L'Associazione, così grande ed efficace, dà fastidio. Intacchiamo interessi consolidati, abbiamo contro i cacciatori e i gestori di canili privati, quegli orrori da 2.000 posti gestiti a due extracomunitari. Dobbiamo essere inattaccabili». «Sulle emergenze, la nota dolente è al Sud: lì facciamo il massimo – dice la presidente dell'Enpa – A Roma invece il problema maggiore è il sindaco. La prima operazione che Marino ha fatto, è stata prendere un buon regolamento, vigente da anni, anche se non osservato in epoca Alemanno e lo ha stravolto peggiorandolo. Non ci aspettavamo nulla di meglio da Marino, a lui degli animali non gliene frega nulla». «Un esempio? Il punto del regolamento sulle carrozzelle, le botticelle – aggiunge – D'estate, nel massimo della calura, tipo dalle 13 alle 16, non potevano circolare. Marino si è invece inventato la proposta che le botticelle si fermino se fa caldo. Ma perché... d'estate fa fresco? Il sindaco ha poi consentito lo scempio delle stalle delle botticelle a Villa Borghese. E un cavallo, dopo una giornata di lavoro, deve salire su un colle per raggiungerle».

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