Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

In procura le false assegnazioni Ater

case popolari

Scoperti già sette abusivi non possono essere collegati alle utenze LEGGI ANCHE Chi entra e chi esce dalle case popolari

  • a
  • a
  • a

False certificazioni dell'Ater per aggirare il decreto Lupi, che nega agli abusivi l'allaccio alle utenze: i furbi sono stati scoperti proprio dall'azienda per l'edilizia residenziale, che ha denunciato tutto alla Procura di Roma chiedendo il sequestro preventivo degli alloggi e di perseguire i responsabili. Fatta la legge, il nuovo articolo 5 del «Piano Casa» prevede in particolare che gli occupanti non possano ottenere la residenza e quindi collegarsi ai servizi pubblici, trovato l'inganno: sono sette le prime posizioni irregolari già accertate dall'Ater, per lo più alla periferia di Roma in zona Torrevecchia, ma non si esclude che da ulteriori controlli incrociati con la polizia locale i numeri possano crescere. In pratica questi soggetti hanno riprodotto autorizzazioni utilizzando timbri, firme e numeri di protocollo contraffatti con le quali Ater avrebbe concesso la residenza, e quindi indirettamente l'allaccio alle utenze domestiche come acqua e gas: «Il decreto Lupi - spiega il direttore generale di Ater Claudio Rosi - prescrivendo l'impossibilità di concedere la residenza a chi non dimostra un regolare contratto di locazione ha contribuito a ridimensionare il fenomeno delle occupazioni, funge da deterrente considerando che non sarebbe possibile usufruire dei servizi, nel nostro caso hanno tentato di aggirare le regole». «Ci siamo insospettiti agli inizi di febbraio - continua Rosi - davanti alle richieste di alcuni Municipi che chiedevano conferma di alcune certificazioni con cui attestavamo una regolare residenza: documenti evidentemente falsi, con timbri riprodotti e firme di dipendenti dell'Ater che neanche lavorano più in questi uffici, c'è anche la mia firma chiaramente contraffatta». Cioè, presentando questa attestazione in Municipio gli abusivi ottenevano il certificato anagrafico di residenza, e indirettamente la possibilità di allacciarsi alle utenze. Trucchetto che è stato però smascherato: «Nell'atto di denuncia-querela che abbiamo inoltrato alla Procura - precisano Rosi e il commissario straordinario Daniel Modigliani - chiediamo, in considerazione della gravità dei fatti, di sottoporre ad interrogatorio gli occupanti senza titolo che hanno utilizzato le false certificazioni per accertarne la provenienza e di disporre immediatamente il sequestro preventivo degli alloggi nonché di dar mandato alla polizia giudiziaria di procedere allo sgombero degli occupanti e consentire il ripristino della legalità». Un'iniziativa, la denuncia alla Procura, che nelle intenzioni dell'azienda vuole essere anche un messaggio per tutti gli altri inquilini. «Tolleranza zero nei confronti dei furbi - conclude Rosi - negli ultimi due anni questa lotta senza quartiere all'illegalità ci ha permesso di recuperare e riconsegnare al Comune oltre 400 alloggi occupati illegittimamente, da abusivi totali, soggetti che non godevano più dei requisiti a causa del reddito ingente oppure parenti che negli anni si erano impossessati dei locali pur senza averne titolo, la media è di 5 operazioni a settimana, quasi 1 al giorno». Stesse anomalie per quanto riguarda le proprietà non residenziali: «Sul totale di 3.200 locali commerciali ne abbiamo recuperati circa 400, riassegnati poi tramite aste pubbliche».

Dai blog