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Ecco l'archivio dei nostri 007: 27 chilometri di fascicoli e segreti

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Ventisette chilometri di carta, una distanza pari a quella tra Roma e Ostia. A tanto ammonta, calcolato in metri lineari, il patrimonio complessivo di documenti e fascicoli presenti all'interno degli archivi dell'intelligence italiana. Una quantità enorme di informazioni su avvenimenti e personaggi che hanno fatto la storia del nostro Paese. Fatti su cui ancora si indaga, fascicoli chiusi e segreti di Stato che sono custoditi nelle viscere dei servizi segreti. Dodici chilometri cartacei è stato calcolato riposano, da anni, nei sotterranei dell'Aise (ex Sismi) a Forte Braschi. Una decina sono a disposizione dell'ex Sisde, nel fortino di via Lanza mentre il resto è custodito nella palazzina centrale del Dis che coordina tutta l'attività di intelligence e controspionaggio. Una calcolo venuto fuori con la riorganizzazione degli archivi che da novembre, in parte (una minima parte) inizieranno a vedere la lucegrazie alla direttiva firmata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi che prevede la declassificazione degli atti finora coperti da segreto di Stato. Dis, Aisi e Aise, infatti, inizieranno il riversamento negli Archivi di Stato dei documenti relativi a nove casi specifici e che coprono un arco temporale di 15 anni: dal 1969 al 1984. Anche stragi da decine e centinaia di morti su cui non vi è mai stato apposto alcun segreto di Stato come, invece, alcuni disinformatori continuano a dire. Si partirà dalle carte dell'attentato di piazza Fontana avvenuta a Milano nel 1969, poi c'è Gioia Tauro del 1970, Peteano 1972, Questura di Milano 1973. E ancora, piazza della Loggia del 1974 e pe ril 1980, il dc9 di Ustica e la bomba alla stazione di Bologna. L'ultimo dei fascicoli disponibili sarà quello relativo alla storia del Treno Rapido 904 del 1984. Si tratta di circa 100 metri lineari di carta, che confluirà nell'Archivio dello Stato anche in forma elettronica e in buste sigillate. Una piccolissima parte del patrimonio investigativo dei nostri servizi segreti e un pezzo di storia dell'Italia, dunque, che potrebbe aiutare a capire meglio circostanze oscure su cui si è lungamente dibattuto. Entro il 2015 il riversamento sarà concluso, e a quel punto i fascicoli relativi ad ogni caso saranno consultabili nella loro interezza. I documenti, inoltre, potrebbero consentire di conoscere non solo i fatti successi, ma anche il contesto storico e politico in cui sono maturati. Storici e studiosi, ma anche giornalisti e analisti, metteranno le mani su verità nascoste, che stanno dietro a intrighi nazionali e internazionali rimasti oscuri.Con la strage di piazza Fontana, infatti, è iniziato il periodo della strategia della tensione, con indagini a carico di anarchici e di esponenti di estrema destra. Anni duri, in cui gli attentati e le stragi erano quasi la normalità.   PIAZZA FONTANA Il 12 dicembre 1969 il centro di Milano viene scosso da una forte esplosione che distrugge la Banca nazionale dell'agricoltura. La bomba ha causato la morte di diciassette persone e il ferimento di altre ottantotto. Dopo anni di processi, condanne, assoluzioni e depistaggi, resta un mistero senza mandanti.   GIOIA TAURO Il 22 luglio del 1970, nei pressi della stazione ferroviaria di Gioia Tauro, il treno direttissimo Palermo-Torino deraglia per cause mai accertate. Nella strage persero la vita sei persone e più di settanta furono i feriti. L'ipotesi più probabile è quella di un attentato dinamitardo, ma negli anni nella storia del deragliamento si sono inseriti altri attori, come i pentiti di 'ndangheta, che con le loro rivelazioni hanno spostato le indagini. La verità sui mandanti, però, e su come sono andate davvero le cose non è mai venuta fuori.   PETEANO Ancora una strage avvenuta nel periodo della strategia della tensione. Il 31 maggio 1972 a Peteano, durate un attentato terroristico, furono uccisi tre carabinieri: il brigadiere Antonio Ferraro di 31 anni e i carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni di 33 e 23 anni. Rimasero gravemente feriti il tenente Angelo Tagliari e il brigadiere Giuseppe Zazzaro. I responsabili furono individuati. La strage, però, nonostante gli anni trascorsi, presenta ancora dei lati oscuri.   QUESTURA DI MILANO Cinquantadue feriti e quattro morti. È il bilancio dell'attentato terroristico avvenuto il 17 maggio 1973 nella Questura di Milano. Alle 11 del mattino una forte esplosione, causata da una bomba, a mano, si verifica durate una cerimonia. L'attentatore venne immediatamente fermato. Si trattava di Gianfranco Bertoli un auto proclamato anarchico che disse di volere eliminare il ministro Rumor. La vicenda, però, si tinge giallo quando si scoprì che l'attentatore aveva avuto rapporti con i servizi segreti in passato. Gli stessi anarchici, in seguito ai fatti, condannato il suo gesto e sulla vicenda è rimasto l'alone di un ipotetico coinvolgimento dei servizi segreti deviati.   PIAZZA DELLA LOGGIA Il 28 maggio 1974 a Brescia, nella centralissima piazza, un attentato terroristico provocò la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue. Anni di indagini, perizie, istruttorie e i sospetti di un coinvolgimento dei servizi segreti. Quella bomba che esplose durante una manifestazione non ha ancora un mandante o un colpevole.   ITALICUS Ancora una strage con morti e feriti. il 4 agosto 1974 a San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna, nella vettura 5 dell'espresso Roma-Monaco di Baviera, uccise 12 persone e altre 48 rimasero ferite. Proprio su quel treno avrebbe dovuto viaggiare Aldo Moro, ma lo perse. Ancora anni di indagini, sospetti e contraddizioni in cui è comparsa anche la Loggia massonica P2. I colpevoli della starge non furono mai individuati.   USTICA Il 27 giugno 1980, il volo di linea Douglas DC-9, della compagnia aerea italiana Itavia, partito da Bologna e diretto a Palermo, è precipitato per cause mai chiarite. A bordo 81 persone, tra passeggeri e personale: nessuno è sopravvissuto. Anni di depistaggi mediatici hanno portato a far credere che vi fu una battaglia aerea e che il velivolo fu abbattuto da un missile: solo menzogne. L'ipotesi più probabile è quella di un esplosione a bordo. Tutti i generali dell'aereonautica sono stati assolti   STAZIONE DI BOLOGNA Nello stesso anno della strage di Ustica, il 2 agosto 1980, alla stazione ferroviaria di Bologna, l'esplosione di un ordigno ha causato la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200. I mandanti dell'attentato terroristico non furono mai scoperti, mentre gli esecutori materiali furono individuati, in un processo surreale e pieno di buchi neri e anomalie indecenti, negli imputati ex Nar Mambro, Fioravanti e Ciavardini.

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