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I pastori: «La lingua blu uno scandalo dal 2003»

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Da tempo denunciavano la morìa di pecore e capre. «Il vaccino le faceva ammalare»

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Il sospetto che fosse proprio il vaccino contro la «blu-tongue» a diffondere il virus della «lingua blu» tra le pecore, i pastori sardi l'avevano avuto sin dall'inizio. E ora arriva la conferma: la Procura di Roma ha chiuso le indagini a carico di 4 dirigenti del ministero della Salute e 3 manager di aziende farmaceutiche accusati di corruzione, rivelazione del segreto d'ufficio e falsità ideologica. «Ne ero convinto già dal 2003 - ha spiegato Fortunato Ladu, del Movimento dei pastori sardi - Dopo le vaccinazioni molti animali morivano. E quelli che restavano in vita si ammalavano di artrite, orecchioni, fibromi alle ovaie. Le femmine non erano più in grado di partorire e, quindi, di produrre latte. Siamo contenti che la magistratura e Il Tempo abbiano scoperchiato il vaso di pandora». E l'Ansa ha scoperto la notizia dopo «soli» 4 giorni. Romano Marabelli, all'epoca a capo del dipartimento Sanità veterinaria del ministero della Salute, e Vincenzo Caporale, direttore dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo (l'ente che gestiva l'importazione e la distribuzione del vaccino), sono accusati di aver «cagionato la diffusione della blue-tongue, per siero conversione da virus vaccinale». Avrebbero disposto, per la campagna del 2003-2004, l'impiego di un vaccino vivo prodotto nella Repubblica del Sud Africa, senza sperimentarne gli effetti sugli animali. Marabelli, promosso a maggio segretario generale dal ministro alla Salute Beatrice Lorenzin, è indicato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo come colui che aveva «il ruolo di favorire gli interessi della ditta farmaceutica Merial Italia spa attraverso accordi illeciti con i suoi dirigenti». «In cambio - si legge nel capo d'imputazione - riceveva elevate somme di denaro, viaggi o finanziamenti a convegni o centri di ricerca». «Ho chiesto al Ministro, con un'interrogazione urgente, la sospensione in via cautelativa degli indagati, tra cui l'attuale segretario generale», riferisce la senatrice di Sel Loredana De Petris. Per la Coldiretti «i colpevoli devono pagare», per quello che definiscono un «massacro si produttivo che economico». «Abbiamo fatto di tutto per opporci alla vaccinazione, ma la Asl ce lo imponeva se si voleva spostare i greggi da un comune a un altro - spiega Ladu del Movimento pastori sardi - L'anno scorso è scoppiata un'altra ondata di blu-tongue, con un nuovo sierotipo. Le case farmaceutiche, come nel 2003, avevano già il vaccino pronto. E ora la Ragioneria di Stato, con un cavillo burocratico, ha bloccato i 25 milioni di euro stanziati dalla Regione Sardegna come indennizzo ai pastori». In caso si arrivi a un processo, l'assessore all'Agricoltura della Sardegna Elisabetti Falchi proporrà alla Giunta di costituirsi parte civile.

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