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La prova definitiva si cerca dai peli dei cani

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Se stabilito il nesso il muratore non avrebbe scampo LEGGI ANCHE I pm: «Serve altro tempo per indagare»

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BERGAMO La prima prova del DNA «schiacciante» contro Massimo Giuseppe Bossetti l'hanno trovata. Adesso la Procura di Bergamo però è pronta a inchiodare il presunto assassino di Yara Gambirasio con un altro esame scientifico: quello sui peli di animale scoperti sul corpo della ragazzina di 13 anni trovata senza vita in un campo il 27 febbraio del 2011 a Chignolo d'Isola. Gli inquirenti, infatti, stanno effettuando accertamenti del Dna anche sui peli dei cani del muratore, chiuso in carcere con la pesante accusa di aver massacrato la giovane ginnasta. Se dovesse emergere che i peli sono di uno dei suoi animali per la Procura sarebbe la parola definitiva sulla sua colpevolezza. L'uomo ha inserito sul suo profilo Facebook una foto dove è abbracciato proprio a uno dei suoi amici a quattro zampe. Immagine che è stata scattata una ventina di giorni prima rispetto al delitto di Yara Gambirasio. Il lavoro degli investigatori, polizia e carabinieri non si è, infatti, ancora concluso. Tanto che adesso in mano agli inquirenti c'è anche il materiale che è stato sequestrato in casa dell'indagato due giorni fa: computer, agende, apparecchiature elettroniche e anche abiti, tra i quali alcuni che Bossetti non utilizzerebbe da tempo. Ma non finisce qui. La Procura, che è arrivata a individuare il dna dell'indagato attraverso la madre, sarebbe stata in grado di rintracciare Bossetti anche attraverso un'altra via: quella del fratello, più giovane di qualche anno. Insomma, secondo gli investigatori sarebbe stato proprio lui a togliere la vita alla ragazzina scomparsa il 26 novembre 2010 da Brembate mentre tornava a casa dopo una lezione di ginnastica. Una convinzione in netta contrapposizione rispetto a ciò che due giorni fa ha detto Bossetti al gip e al pm: «Sono innocente, io sono un buon padre, tutto casa e chiesa, non potrei mai fare una cosa del genere e per di più ho figli della sua età». Il presunto assassino di Yara ha infatti tre figli, due femmine e un maschio, e ha una sorella gemella di nome Laura. La magistraura vuole anche valutare nuovamente le dichiarazioni rilasciate dal fratellino di Yara Gambirasio agli inquirenti, ai quali ha raccontato di aver ricevuto la «confessione» della sorella sul timore che un uomo la stesse seguendo: la descrizione, almeno in parte, coinciderebbe con quella di Massimo Giuseppe Bossetti.

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