Baby squillo, la lista nera dei 40 vip
Cresce il numero di nomi eccellenti di clienti delle due minori dei Parioli Professionisti, manager e dirigenti di azienda nel mirino della procura
Baby squillo e clienti, ecco la lista nera dei «vip». L'inchiesta sulle ragazzine di 14 e 15 anni che si sono prostituite nell'appartamento ai Parioli, a Roma, si allarga giorno dopo giorno. E i nomi e cognomi di clienti che avrebbero avuto rapporti sessuali con le due minorenni non si è fermata ai primi nove indagati. Anzi. Il numero avrebbe superato i 40 uomini finiti sotto indagine. Sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori, infatti, sarebbero finiti decine e decine di persone che avrebbe pagato per incontri a luci rosse con le ragazzine. E gran parte di questi uomini, che da luglio a settembre sono entrati nell'abitazione dei Parioli, sarebbero personaggi che ricoprono cariche in aziende a livello nazionale: dunque, manager, imprenditori o personaggi vicini al mondo della politica. La procura di Roma è infatti in attesa che gli investigatori gli comunichino tutti i dettagli utili alle eventuali iscrizioni sul registro degli indagati per poter poi chiedere accertamenti (dovuti) per chiarire chi ha pagato prestazioni sessuali con le due ragazzine minorenni. Chi cioè che avrebbe pagato le minorenni consapevoli che non avevano 18 anni. Un lavoro che comunque non è ancora concluso, poiché le audizioni dei clienti non sono ancora terminate da parte di chi ogni giorno ascolta e pedina chi potrebbe aver commesso un reato. Ma agli atti c'è già una lista «nera» di persone che avrebbe pagato centinaia di euro per incontri a luci rosse nella casa della «Roma bene»: nel documento che stanno esamindando gli inquirenti, che stanno dando una vera e propria accelerazione alle indagini, nomi e cognomi di personaggi «pubblici», di chi cioè, adesso dovrà dimostrare di aver avuto rapporti sessuali con le due minorenni senza essere a conocenza che le due liceali fossero ragazzine. Intanto, a giorni, saranno depositate le motivazioni del Tribunale del Riesame sul «pappone» Mirko Ieni e il «pusher» Marco Galluzzo. Nei confronti del primo sono ipotizzati i reati di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, oltre allo spaccio di cocaina. Di quest'ultimo reato risponde anche Galluzzo, alias «cliente Bambus», per il quale i giudici del Riesame hanno parzialmente rimodulato l'accusa, escludendo il reato di induzione e sfruttamento ma non gli atti sessuali con minore. Al momento esiste un fascicolo principale (in cui confluisce anche lo spaccio di droga), che presto potrebbe essere definito. Con Ieni e Galluzzo, sono indagati anche la mamma della liceale di 15 anni, il «pappone» Nunzio Pizzacalla, per il quale la difesa è pronta a chiedere la revoca dell'arresto, Michael Mario De Quattro (già ai domiciliari per questioni di salute), il commercialista Riccardo Sbarra e altri due indagati a piede libero, accusati di atti sessuali con minori. La Procura, infatti, è pronta a chiudere questo troncone principale per far spazio all'altro, relativo solo ai clienti, che presto potrebbe riservare sorprese.
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