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Lazio, quelle mosse discutibili di Sarri

Manca un piano alternativo di gioco e l'attacco segna molto meno della passata stagione

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Numeri preoccupanti  e andrebbe pure peggio se non ci fossero state prodezze agli ultimi secondi delle partite. Le prime quattordici gare ufficiali della Lazio tra campionato e Champions recitano un ruolino imbarazzante: sei vittorie, due pareggi e sei sconfitte. Squadra nel complesso involuta se non in qualche spezzone di gara (secondo tempo Napoli, Torino e Fiorentina, primo Sassuolo e Atalanta), una crisi di gioco e d’identità dopo la splendida cavalcata della passata stagione. La Lazio gioca male e diventa troppo prevedibile quando va in svantaggio. Tira poco, segna ancora meno quasi fosse diventata più vulnerabile senza il gigante Milinkovic che spesso offriva una valida alternativa di gioco. Che ora non esiste per scelta del comandante Sarri, a volte testardo a insistere sempre con lo stesso modulo, sempre con gli stessi cambi, ruolo per ruolo. Senza sparigliare non si recuperano le partite, le difese si schierano e ormai hanno scoperto le virtù dei biancocelesti. I big sono in difficoltà, Immobile, Zaccagni e Anderson, oltre ai difensori Romagnoli, Casale, più gli esterni bassi da dimenticare. I nuovi incidono troppo poco per le spese affrontate dal club (oltre 80 milioni) e l’allenatore, quando parla, fa più l’opinionista spiegando a fine partita quanto visto che non pensare a trovare soluzioni ai problemi proposti dal campo. L’altra sera, ad esempio Sarri non si è affidato al suo «salvavita» Vecino che spesso era entrato negli episodi decisivi. Una scelta inspiegabile e sono troppe le mosse incomprensibili di un tecnico che sembra andato in confusione da quando ha troppe scelte a disposizione. Tempo per rimettere le cose a posto ci sarebbe ma senza un bagno di umiltà dei giocatori e po’ di flessibilità del tecnico, i tifosi si dovranno preparare a una stagione sulle montagne russe.
 

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