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Lazio affondata a Rotterdam: decide Gimenez

Il Feyenoord vince 3-1 con merito: per la squadra di Sarri solo il rigore di Pedro e poco altro

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Tre passi indietro: dominati e affondati da un Feyenoord superiore in tutto, intensità e gioco. Finisce 3-1, stretto per gli olandesi, casuale il rigore di Pedro nel finale che salva almeno l’onore. Il «De Kuip», odiato vascone di Rotterdam regala un’altra amarezza a Sarri dopo l’eliminazione in Europa League della passata stagione e conferma i limiti di «cilindrata mentale» (citazione del tecnico) di un gruppo che, quando c’è da fare una partita diversa da quella solita, sbaglia quasi sempre. 
A decidere sempre lui, il killer dei biancocelesti, il messicano Gimenez che ha segnato una doppietta e portato a spasso la difesa laziale fino a quando non è uscito per la meritata standing ovation dei propri tifosi a un quarto d’ora dalla fine. Scelte sbagliate di formazione, tattica suicida (la Roma ha eliminato due volte questa squadra aspettando bassi gli avversari ma la Lazio non lo farà mai per scelta) e giocatori che hanno passeggiato per il campo quasi non ci fosse in palio un posto agli ottavi di finale di Champions League. Gara senza storia, dominata in lungo e in largo dalla squadra di Slot che ha ingigantito i limiti di Romagnoli e Casale presi spesso d’infilata dagli avversari anche per colpa di un fuorigioco a centrocampo insensato. Sarri, inizialmente ha inserito Hysaj, Casale, Vecino, Zaccagni e Immobile, cinque cambi rispetto alla formazione iniziale di Reggio Emilia. Moduli speculari ma l’interpretazione dei padroni di casa è stata di ottimo livello, quella dei laziali scadente in tutte le zone del campo. Hanno fatto uscire la Lazio e l’hanno infilata con ripartenze intervallate da momenti di pressing alto da applausi. La scelta di difendere a centrocampo ha accentuato i limiti dei biancocelesti anche se resta la gara dell’Olimpico quattro giorni prima del derby, il 7 novembre per provare a scavalcare di nuovo gli olandesi. 
Prima una goffa autorete di Hysaj che il Var ha tolto al Feyenoord, poi la bella rete di Gimenez, da centravanti vero, col doppio errore di Casale, infine il meritato raddoppio di Zerrouki al 48’, quando nessuno in campo ha capito che andare al riposo con lo svantaggio minimo, era un vero colpo di fortuna. Le accelerazioni di Paixao e Stengs hanno mandato in crisi gli esterni bassi poco aiutati in fase difensiva da un centrocampo sgretolato dai dirimpettai, con Rovella e Luis Alberto surclassati(del mago l’unico potenziale pericolo alla porta avversaria con un colpo di testa). 
Nella ripresa subito due sostituzioni con Lazzari e Guendouzi al posto di Hysaj e Rovella, cambia poco perchè il 3-0 è nell’aria e puntuale arriva con la seconda rete di Gimenez (poco prima Castellanos, entrato da poco per lo spento Immobile, aveva fallito da due metri il possibile 2-1 che poteva riaprire la sfida). Sarri ricorre anche a Pedro e Cataldi, proprio lo spagnolo segna il rigore guadagnato da Castellanos. Sei minuti di recupero con Romagnoli che sfiora il 3-2 ma i laziali chiudono anche con sette cartellini gialli che potranno pesare nel prosieguo della manifestazione (troppo fiscale l’incerto Stieler per una partita corretta e senza storia). Finiscono nel taccuino del direttore di gara Rovella, Casale, Romagnoli, Vecino, Zaccagni, Guendouzi e Castellanos. 
Tutti in castigo, tra 12 giorni all’Olimpico, stavolta senza tifosi olandesi, ci vorrà un’altra Lazio per provare a riscattare questa prova impalpabile e inattesa dopo i progressi visti nelle ultime uscite.
 

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