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Lazio, Provedel è l'eroe della Champions

Il portiere pareggia al 95' di testa il gol fortunoso dell'Atletico Madrid.: delirio all'Olimpico

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Provedel aggancia l’Atletico al 95’: delirio all’Olimpico. Al tramonto di una sfida equilibrata il gol del portiere  su cross di Luis Alberto salva la Lazio da un’altra sconfitta stavolta immeritata contro un Atletico troppo rinunciatario. Un dolce ritorno in Champions e un pari prezioso in un girone equilibrato dove il Feyenoord ha battuto il Celtic. Un finale inatteso con l’assalto decisivo quando tutto sembrava finito: incredibile ma giusto.
Sarri rivoluziona la Lazio dopo la sconfitta di Torino. Tre cambi pesanti, in difesa tocca a Patric al posto di Casale, a sinistra c’è Pellegrini dall’inizio mentre Vecino nel mezzo centrocampo è la sorpresa per una squadra alla ricerca di fisicità dopo un avvio choc in campionato. Conferma per Kamada, solito tridente con Felipe Anderson-Immobile-Zaccagni. Dall’altra parte Simeone si presenta senza titolari importanti tra cui Soyunko, Reinildo, Lemar, De Paul e Depay. Il modulo è 3-5-2, manifesto del cholismo da anni con Morata e Griezmann terminali offensivi. Arbitra lo sloveno Vincic davanti a oltre 45.000 spettatori dei quali 500 arrivati da Madrid, da sempre gemellati con i tifosi della Roma.
Si comincia ed è subito chiaro lo spartito della gara: due filosofie di gioco a confronto, Lazio col possesso palla e pronta a fare la partita, Atletico arroccato che si affida alle ripartenze. Le ostilità le apre Kamada con inedita maglia a maniche corte (le aveva chieste solo lunghe per un suo vezzo) ma la conclusione è fiacca. Zaccagni mette in difficoltà l’ex Udinese Molina, su angolo del solito Luis Alberto, Romagnoli è pericoloso di testa. Poco Atletico ma, quando riparte Griezmann, salta Patric, l’Olimpico trattiene il fiato e il francese resta col colpo in canna. Campanello d’ allarme, la Lazio non cambia partita e Zaccagni trova le manone di Oblak a deviare una punizione. L’arbitro Vincic ammonisce Simeone e Sarri per aver oltrepassato l’area tecnica e, inatteso arriva un colpo al cuore delle speranze laziali: ripartenza dei colchoneros, tiraccio dai trenta metri di Barrios senza pretese che, deviato da Kamada, finisce nella porta di Provedel. I biancocelesti accusano il colpo, si fa pure male Pellegrini tra i più attivi, entra Lazzari ma l’Atletico si chiude e la Lazio non trova spazio per impensierire la difesa di Simeone con un Immobile ingabbiato e Felipe molto defilato. 
Si ricomincia con Gimenez (un difensore) per Barrios e Witzel pronto a scalare a centrocampo. Al 10’ Oblak sbaglia un rinvio, assist al bacio di Felipe ma Ciro da pochi metri tira in bocca al portiere ospite: errore clamoroso. Entrano Guendouzi e Isaksen per Anderson e Kamada, subito palo di Morata in mischia che tiene in partita la Lazio. Così come la successiva uscita alla disperata di Provedel (decisivo anche qui) su Samuel Lino. Dentro anche Cataldi e Pedro per gli ultimi assalti, ci prova Luis Alberto para Oblak, poi l’apoteosi con il portiere biondo che fa un finimondo e cambia la storia della partita e forse della stagione. Una notte da veri laziali

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