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Pazza idea di Ciro: raggiungo Piola

L'attaccante è a 83 gol dal record di reti segnate da un giocatore in serie A

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Ciro dice trentatré. In realtà il vero obiettivo è ottantatré, tanti sono i gol che mancano per diventare il miglior marcatore della serie A di sempre (191 a 274). Un traguardo difficile da raggiungere ma Immobile, nel giorno del suo compleanno, lancia la sfida ai bomber del passato: <Se il fisico mi assiste proverò a giocare più a lungo possibile. I numeri di Piola sono pazzeschi, è bello essere in questa speciale classifica insieme a lui». Tre gol in settantadue ore lo hanno rivitalizzato, con la doppietta alla Salernitana ha superato Hamrin (191 reti) all’ottavo posto tra i migliori cannonieri del massimo campionato. Ora il prossimo obiettivo è Baggio a 205, ma anche Totti (250) e il primatista Piola (274) non sembrano poi così lontani.. «Nel calcio, oltre alle statistiche, nel corso degli anni - riprende l’attaccante biancoceleste - rimangono le emozioni. La Lazio ha una storia importante con tanti grandi giocatori che ora ricordiamo con gioia. Spero che una volta che avrò smesso, i tifosi si ricorderanno di me. Ciro è diventato l’erede di una storia di grandi centravanti lunga 123 anni. Da Piola a Chinaglia, da Giordano a Signori fino a Klose per finire proprio al ragazzo venuto da Torre Annunziata per trascinare la Lazio dal 27 luglio 2016 (fu pagato solo nove milioni). 
Non segnava dal 4 gennaio, tre infortuni muscolari hanno penalizzato il rendimento in questa stagione nella quale comunque ha già realizzato nove gol in campionato, uno in Europa League e quello prezioso in Conference (totali con la maglia della Lazio sono 193 in 271 partite). Il suo contratto scade nel 2026 ma è candidato a restare a vita vista anche la stima incondizionata del presidente Lotito. Lui stesso ammette di trovarsi benissimo alla Lazio: «Oggi nel calcio si cambia facilmente squadra, la nostra forza è che siamo una famiglia. Chi si trova bene qui, è difficile che voglia andare via. Chi lo fa, saluta senza rancore». È pronto a dare il suo contributo ma tutta la squadra deve salire di rendimento dopo un avvio negativo di 2023 perché non sarà facile tornare a giocare la Champions dopo la fugace apparizione di due anni fa: «Siamo stati lucidi nelle ultime settimane, ci siamo detti di non mollare dopo la sconfitta contro l'Atalanta, mentre adesso non dobbiamo esaltarci dopo il successo di Salerno. La classifica è corta». Un pensiero anche alla sfida del 19 marzo contro la Roma, decisiva per la classifica oltre che per la supremazia cittadina: «Il derby per noi è importante perché lo è per i tifosi. Dobbiamo essere “sporchi”, lo abbiamo dimostrato in tante partite che siamo belli da vedere, ma quando c’è da legnare lo sappiamo fare pure noi».
Compie gli anni nello stesso giorno in cui avrebbe potuto festeggiare anche Sinisa Mihajlovic, una bandiera del club, un giocatore straordinario oltre che un uomo eccezionale: «Mi fa piacere ricordarlo. Le nostre famiglie erano molto legate perché molto numerose». Ieri festa al centro sportivo di Formello con Sarri e i compagni. Da oggi si pensa al Cluj perché la Conference può anche diventare una vetrina importante in caso la Lazio riuscisse ad arrivare in fondo.
 

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