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Re Ciro riporta la Lazio al quinto posto

Doppietta dell'attaccante, i biancocelesti passano a Salerno. Ora giovedì il ritorno contro il Cluj

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Nel momento peggiore la Lazio ritrova re Ciro. Dopo la rete decisiva nell’andata contro il Cluj in Conference League, doppietta a Salerno che vale una vittoria preziosa nella corsa per la Champions (superata l’Atalanta e quinto posto).
Tre reti pesanti nel giro di 72 ore che consentono a Immobile, per quanto riguarda le due in campionato, di raggiungere quota 191 in serie A (ottavo marcatore della storia). Ma, a parte il capitano, la creatura di Sarri è stata brava ad aggrapparsi al suo spartito migliore: possesso palla (65%), dominio del gioco e una ritrovata solidità difensiva (15esima volta senza subire gol stagionale, 13 con Provedel, due con Maximiano). Tutte queste buone notizie nel giorno più difficile, senza tre titolari pesanti, uno per reparto, come Romagnoli (infortunato), Milinkovic (attacco influenzale nella notte) e Zaccagni (squalificato). Nonostante le assenze la Lazio ha disputato una buona gara contro un avversario in crisi ma rivitalizzato dall’esordio in panchina del portoghese Paulo Sousa. Sarri ha ritrovato lo spirito di squadra che si era smarrito in questo inizio di 2023 segnato da risultati negativi.
Primo tempo più equilibrato, ripresa dominata con le due reti di Immobile nel giro di nove minuti poco dopo l’ora di gioco. Da segnalare anche in avvio un intervento col gomito alto del roccioso tunisino Bronn che ha rotto il naso a Pedro costretto a giocare incerottato per il resto della partita (Abisso non ha fischiato nemmeno il fallo). Al 15’ della seconda frazione la svolta con il solito scambio sulla destra: Felipe che appoggia a Vecino, lancio per Marusic, assist al bacio per il vantaggio di Ciro. Poco dopo, sempre l’attaccante, si guadagna un rigore di mestiere con fallo netto del portiere Sepe visto dal Var, ancora incerto l’arbitro Abisso che si era dimenticato di sanzionare l’irregolarità. Poi gara senza storia, l’ingresso positivo di Basic e Romero per Vecino e Pedro e, nel finale, di Cancellieri abile a procurarsi un secondo rigore. Sul dischetto è andato Luis Alberto che si è fatto respingere il primo tiro e, poi, ha calciato incredibilmente fuori da ottima posizione. Nell’azione era stato espulso Bronn e, nel complesso, i cambi di Sousa, che ha inserito nel corso della sfida Valencia, Lovato, Botheim e Sambia, non hanno mai messo in discussione l’esito di una sfida vinta con merito dalla Lazio. Ora la Salernitana trema mentre la banda di Sarri deve andarsi a prendere in Romania contro il Cluj la qualificazione agli ottavi di Conference e, lunedì prossimo nel posticipo, deve provare a non perdere terreno con le dirette concorrenti nella lotta per i primi quattro posti prima di due trasferte consecutive a Napoli e Bologna. La società è convinta che la squadra ci sia, il tecnico un po’ meno ma, a prescindere da chi abbia ragione, la Lazio deve almeno lottare per la Champions cercando di non ricadere più nei soliti difetti che finora hanno penalizzato il suo cammino.
 

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