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Lazio, altri due punti buttati

Solo un pari a Verona: gol di Pedro, Ngonge. ferma l'assalto biancoceleste: 17 punti persi da situazione di vantaggio

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Diciassette punti persi da situazione di vantaggio. Nella stagione dei rimpianti la Lazio butta via un’altra occasione come già troppe volte ha fatto in passato. Una magia di Pedro illude, solito avvio di ripresa orrendo, pareggio di Ngonge e secondo tempo in calo col Verona, terzultimo che arrivava prima su tutti i palloni. Finisce 1-1, un altro passo indietro con una squadra che si è persa dopo il trionfo contro il Milan. Da quel momento solo delusioni, quasi questo gruppo sia incapace di gestire una vittoria rotonda dal punto di vista mentale e anche fisico. Due punti in due partite di un girone di ritorno cominciato malissimo con i vizi strutturali che riemergono. E non inganni il quarto posto attuale solo per demeriti degli altri e per la penalizzazione della Juve perché la Lazio non merita la Champions (due vittorie e nove punti totali nelle ultime sette gare). Non merita di arrivare tra le prime quattro dopo aver regalato le partite a tutte le ultime della classifica. Complimenti al Verona rinato che ora può salvarsi per quanto visto al Bentegodi.
L’arbitro Ayroldi (incerto come al solito) fischia l’inizio, la Lazio prova subito a cucire il gioco nonostante un terreno di gioco al limite della praticabilità, il Verona aspetta e riparte. Dopo dieci minuti Milinkovic sfiora il gol su punizione poi Ngonge fa venire i brividi a Provedel. Il portiere si supera su una conclusione velenosa di Depaoli, devia in angolo e salva i suoi. Ciro ci prova sulla spizzata di Sergej ma conferma di non essere nel suo periodo migliore. Poi sale in cattedra Pedro che in tre minuti, prima spreca tirando alto davanti a Montipò, alla seconda possibilità inventa con un sinistro telecomandato il vantaggio al tramonto di una prima frazione: 0-1 e tutti negli spogliatoi. Ripresa fotocopia come a Lecce: dieci minuti di sbandamento, pari di Ngonge con Casale svagato e difesa ferma. Traversa di Lazovic e dominio dei padroni di casa fino al cambio tardivo di Sarri: fuori Cataldi per Vecino e la partita torna equilibrata. Esce Immobile impalpabile (comincia a preoccupare), dentro Felipe, Zaccagni fallisce di tacco al 96’ il gol vittoria ma la Lazio nel finale si affida solo ai lanci per Milinkovic, alla faccia del gioco sarriano. Peraltro il tecnico non ricorre nemmeno stavolta alla panchina, solo due sostituzioni: inspiegabile. Male Luis Alberto, centrocampo sempre in affanno contro Tameze e Duda, stessa storia con Sulemana, mica Kroos e Modric. C’è poco da stare allegri: sabato contro l’Atalanta servirà un’altra Lazio per restare in zona Champions. 
 

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