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Lazio: a Lotito conviene accontentare Sarri

Il tecnico chiede rinforzi ma serve il presidente per sbloccare il mercato: obiettivi Luca Pellegrini e Bonazzoli

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Ancora quattro giorni poi chiuderà la sessione invernale del mercato. Sarri chiede rinforzi, i tifosi che ancora si stropicciano gli occhi per il 4-0 contro il Milan, sperano nel colpo di coda del presidente Lotito per impreziosire una rosa finora troppo corta. Perché almeno quattro acquisti estivi hanno dato un contributo modesto per colpa loro ma anche del tecnico che li ha schierati poco per poter dare un giudizio definitivo. Oltre trentadue milioni spesi che non hanno inciso: 10.7 di Maximiano, 7.5 di Marcos Antonio, 8.5 di Cancellieri e 6 di Gila senza contare i bonus. Problemi di apprendimento dello spartito sarriano, questa è la certezza e adesso, a poche ore dalla fine di gennaio, la Lazio è in difficoltà. Per carità, la squadra si è ripresa dopo un passaggio a vuoto alla ripresa post mondiale, ma si sta giocando una volta la settimana. Giovedì prossimo ci sono i quarti di finale di Coppa Italia a Torino contro la Juve, poi comincia la Conference League, qualche turno di campionato di mercoledì, ecco allora che potrebbero riemergere vizi strutturali e antichi difetti. Di concentrazione, di età, di scelte, sta di fatto che le rotazione tra i giocatori sono ridotte al minimo e il terzo posto conquistato al termine del girone d’andata impone un ulteriore sforzo del club per centrare l’agognata Champions. Gli obiettivi sono il difensore Luca Pellegrini e l’attaccante Bonazzoli, prima bisogna piazzare Fares e forse un giocatore offensivo. Lotito deve provarci perchè il campionato, Napoli a parte, è molto equilibrato e un piccolo sacrificio prima della fine del mercato potrebbe essere ripagato dai cinquanta milioni che si incassano per l’ingresso tra le prime quattro. Sarri aspetta, il diesse Tare lavora per provare ad accontentarlo se ci sarà l’occasione ma tutto dipende dalla volontà del presidente.
 

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